Stipendi manager. Sindacati, scelta incomprensibile. Emendamento governo che sopprime deroga a tetto

AgenPress –  Il governo ha presentato un emendamento che sopprime l’articolo 41 bis sulla deroga al tetto degli stipendi dei dirigenti della pubblica amministrazione. Lo rendono noto fonti di palazzo Chigi.

“L’emendamento al Dl Aiuti bis approvato in commissione Bilancio e Finanze del Senato, che prevede un trattamento economico accessorio ulteriore per i vertici di forze di polizia, forze armate e ministeri, in deroga al limite di legge esistente per tutti i dipendenti della Pa fissato in 240 mila euro l’anno, è una scelta incomprensibile vista la condizione sociale del paese”, affermano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa.

“È offensivo – proseguono – per chi in queste ore non riesce a mettere insieme pranzo e cena per la propria famiglia, per chi va in cassa integrazione e non ha alcun sostegno per l’emergenza inflazione e bollette vedere che gli alti vertici dell’amministrazione pubblica vedono elevarsi la propria retribuzione oltre i 240 mila euro”.

Le federazioni di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa chiedono “un intervento del presidente Draghi e del governo ancora in carica per cancellare un emendamento odioso e inserire nella legge di Bilancio, che dovrà presentare in Europa nelle prossime ore, le risorse per sostenere le lavoratrici e i lavoratori in questa ennesima crisi economica, per rinnovare i contratti di lavoro 2022/2024 delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici e allineare le loro retribuzioni a quelle dei colleghi europei e utili a tutelare il potere d’acquisto dall’inflazione superiore all’8 per cento. Così come chiediamo risorse per un piano straordinario di assunzioni per evitare la chiusura di uffici pubblici ormai al collasso”.

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