Stati generali. Visco, fondi Ue mai gratuiti. Al governo dice: mi aspetto atti concreti

Agenpress – “L’elevata incertezza non deve costituire una scusa per non agire. È, al contrario, una  ragione ulteriore per rafforzare da subito l’economia e per  muoversi lungo un disegno organico di riforme, che per molti aspetti è già stato tracciato”.

Lo ha detto il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, agli Stati Generali dell’economia. “I frutti di un tale piano  non potranno che vedersi col tempo, ma un progetto compiuto rende più chiara la prospettiva, influisce positivamente sulle aspettative, accresce la fiducia”.

“I fondi europei non potranno mai essere gratuiti: un debito dell’Unione europea è un debito di tutti i paesi membri e l’Italia contribuirà sempre in misura importante al finanziamento delle iniziative comunitarie, perché è la terza economia dell’Unione. I benefici degli strumenti di sostegno europei non vanno valutati solo per la convenienza finanziaria che li caratterizza, pure notevole, ma anche e soprattutto per la possibilità che offrono di inserire lo sforzo nazionale in una strategia di sviluppo comune”.

“Per riportare la dinamica del pil almeno all’1,5%, il valore medio annuo registrato nei 10 anni precedenti la crisi finanziaria globale, servirà un incremento medio della produttività del lavoro di quasi 1 punto percentuale l’anno. Un obiettivo alla nostra portata, ma conseguirlo presuppone una rottura rispetto all’esperienza storica più recente, richiede che vengano sciolti quei nodi strutturali che per troppo tempo non siamo stati capaci di allentare e che hanno assunto un peso crescente”.

“I provvedimenti a supporto delle famiglie e delle imprese sono stati cruciali in questa fase di emergenza per lenire i costi economici e sociali della crisi; lo saranno anche in futuro per sostenere la domanda e attenuare così gli effetti della transizione, contrastando il disagio sociale e l’allargarsi della disuguaglianza”, ha aggiunto Visco.

“Permettetemi di concludere formulando il mio più sincero auspicio che queste consultazioni nazionali possano concludersi con degli atti concreti che ci consentano di compiere quei passi avanti di cui il Paese ha più che mai bisogno, anche attingendo alle numerose proposte avanzate e sfruttando appieno le opportunità offerte dai nuovi programmi europei approvati e in corso di definizione”.

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