AgenPress. āSta arrivando il Next Generation Europe, che si traduce in Italia nel Pnrr, ossia in 191 miliardi di fondi europei, di cui il 40% in sovvenzioni e il restante 60% in prestitiā, spiegano Alessandro Bacci e Francesco R. Frieri su āil Sole 24 Oreā di ieri, sottolineando come il Pnrr non debba tradursi in crescita del debito, ma in opportunitĆ per le Pubbliche amministrazioni.
Per raggiungere l’obbiettivoĀ ĆØ indispensabileĀ che le Pa possano accelerare su programmazione e velocitĆ di esecuzione, anche avvalendosi di nuovo personale.
Basti pensare che per rispettare il limite europeo del 2026 nellāesecuzione delle opere, āoccorre che lāaffidamento dei lavori sia avvenuto per il 2023, e quindi che il progetto esecutivo che prelude alla pubblicazione della gara sia approvato almeno per settembre del 2022. Tutto ciĆ² se siamo fortunati e non ci sono varianti significative o ricorsi al Tarā.
Quindi anche la prevista deroga per superare vincoli alle assunzioni per il lavoro flessibile deve rispettare questi tempi. Ma perchĆ© il progetto esecutivo sia approvato, occorrono ulteriori chiarimenti per rafforzare lāautonomia organizzativa: āSe i soggetti attuatori fossero enti locali, perĆ², lāarticolo 52 del Dl 77/2021 prevede che le stazioni appaltanti siano solo Comuni capoluogo, CittĆ metropolitane, Unioni di Comuni e Province. Ma questi ultimi due tipi di ente vivono in una disciplina del turnover che a mala pena permette loro lāesercizio delle funzioni minime di sussistenzaā.
Alle amministrazioni per partecipare ai bandi servono anche esperti di ācompetenze managerialiā, prevedendo flessibilitĆ anche in fase di progettazione, ācosƬ come per progressioni verticali e riserve interneā, spiegano ancora Alessandro Bacci e Francesco R. Frieri.
Si rileva inoltre che āle Regioni sono trattate tutte alla stessa maniera, a prescindere dalle dimensioni e dalle performance nella capacitĆ di spesa, quando invece potrebbero essere tutte un hub di raccordo e rendicontazione, e alcune potenti strumenti attuatoriā.
Anche Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, sostiene che bisogna velocizzare le procedure autorizzative che congelano lo sviluppo delle rinnovabili in Italia, alla luce del poderoso sforzo richiesto dal PNRR: “serve un programma chiaro e regole semplificate” per cui “tutti devono rinunciare a certe prerogative, tutti dovranno rinunciare a qualcosa” nella fase della concessione delle autorizzazioni.
A frenare gli investimenti sono le lungaggini burocratiche, “ci sono autorizzazioni arrivano a 1.500 giorni, tempi insostenibili per il PNRR”, ricorda Cingolani. Per ovviare a tutto ciĆ² ĆØ stata messa in campo “una nuova commissione da 40 membri a tempo pieno”, la commissione PNIEC, infatti “la Commissione V.I.A, ha 20 membri che lavorano un giorno a settimana, in condizioni normali” e “noi la rinforziamo con una seconda commissione, in assoluta sinergia con la prima, che ha 40 persone a tempo pienoā.
Il ministro delle Infrastrutture e della mobilitĆ sostenibili, Enrico Giovannini, spiega che āi 62 mld del Pnrr” destinati alla mobilita’ Ā sostenibile “li spenderemo con tre logiche: la cura del ferro, quindi Ā con uno spostamento di persone e merci sulle ferrovie; cambiando i Ā mezzi di locomozione, non solo cambiando le flotte degli autobus, ma Ā anche creando nuovi sistemi di trasporto pubblico locale, come le Ā metropolitane; infine poi investimenti sui porti, che devono Ā trasformarsi ad esempio verso l’elettrificazione delle banchine, ma Ā anche la trasformazione nostri porti in ‘green ports’, strutture in grado quindi di accogliere nostre navi con propulsione diversaā.