Spese militari. Draghi, confermare impegni Nato, scadenza 2028. Stoltenberg, bene se va oltre il 2%

AgenPress – “Sul Def non è prevista alcuna indicazione specifica di spese militari”. L’impegno dell’Italia per il 2% del Pil per le spese militari con la Nato “è stato preso nel 2014 ed è stato ribadito da tutti i governi, dal 2018 al 2021 le spese nel bilancio della difese sono aumentate tra il 17% e il 26-27%. L’impegno dell’Italia è confermare quanto fatto precedentemente e gli impegni con la Nato”, ha spiegato il premier Draghi alla Stampa Estera.

“Ci siamo visti con il presidente Conte il quale chiedeva l’allungamento” dei tempi per raggiungere il 2% “al 2030. Io ho detto no, si fa quel che ministro della Difesa, Guerini, che ha proposto e deciso per il 2028”.

La Nato dà il benvenuto alla decisione dell’Italia, che è un importante e leale membro dell’Alleanza, di aumentare la spesa della difesa,  ha detto il segretario generale Jens Stoltenberg. “Tutti gli alleati hanno concordato sulla necessità di arrivare al 2% del Pil nelle spese della difesa ma saluterei un maggior impegno da parte dell’Italia, che è un grande Paese, e le sue scelte hanno un impatto sull’Alleanza”.

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