Scontri a Roma. Lamorgese. Respingo accuse strategia della tensione. Deputati FdI urlano “dimissioni”

AgenPress – C’è stata una lettura politica “che tende ad accreditare la tesi di un disegno assecondato da comportamento delle forze dell’ordine, devo respingere fermamente questa lettura”, perché essa “insinua il dubbio che le forze della polizia si prestino ad essere strumento di oscure finalità politiche. E’ un’ingiusta accusa, che getta un’ombra inaccettabile sull’operato delle forze ordine”.

Lo ha detto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, nella sua informativa alla Camera sugli scontri a Roma. Parole che sono state accolte con proteste nell’Aula.

 “Dimissioni, Dimissioni”,  hanno urlato in coro nell’Aula della Camera i deputati di Fdi, già altre volte avevano interrotto Lamorgese durante il suo intervento, con il presidente Roberto Fico a richiamare all’ordine Andrea Delmastro e Federico Mollicone.

Le contestazioni di alcuni parlamentari sono arrivate in merito ad un episodio citato dal ministro, il quale ha escluso “anche l’inquietante retroscena degli agenti infiltrati. Nel dispositivo era prevista come normale la presenza di agenti in borghese della Digos con compiti di osservazione e monitoraggio e anche di mediazione. Agli stessi compiti era addetto anche quell’operatore di polizia con abiti civili, presente all’azione di esagitati che intendevano provocare il ribaltamento di un furgone della polizia”.

In particolare, qualche contestazione è partita quando Lamorgese ha spiegato che l’agente “stava verificando che la forza scaricata sul mezzo non riuscisse nell’intento. Si tratta dello stesso agente – ha chiarito il ministro – che più tardi, aggredito da un manifestante tuttora in stato di arresto, ha reagito in modo scomposto e per questo motivo si è auto-segnalato. Ora la sua posizione è alla valutazione della polizia giudiziaria”.

L’irruzione nella sede della Cgil, ha sottolineato il titolare del Viminale, è stato “il momento più drammatico” e “che ha turbato l’opinione pubblica per la violenza dell’azione distruttiva e lo sfregio alla democrazia. Un momento durato otto angoscianti minuti, che ha avuto il suo apice tra le 17:32, quando i manifestanti irrompono nella sede sindacale, e le 17:35, quando le forze di polizia riprendono il controllo della situazione e liberano i locali”.

 

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