Sciopero benzinai, Sperduto (pres. Faib): “Finché ci chiamano ladri e speculatori abbiamo difficoltà a rapportarci con la clientela”

AgenPress. Giuseppe Sperduto, presidente di Faib Confesercenti, Federazione dei gestori carburanti Confesercenti, è intervenuto ai microfoni della trasmissione L’Italia s’è desta condotta da Gianluca Fabi e Emanuela Valente.

Sullo sciopero indetto dai benzinai dal 24 al 27 gennaio.

“Purtroppo abbiamo una grande difficoltà perché dobbiamo rapportarci quotidianamente con la clientela. E quando si parla di ladrocinio e speculazioni da parte nostra, questo non può far altro che far accendere gli animi. La nostra categoria non ha mai proclamato uno sciopero dalla mattina alla sera, ha sempre usato il buon senso e di questo sta pagando le conseguenze. Non c’è nessuna speculazione, nel momento in cui sono state reintrodotte le accise non c’è stato nessun aumento ulteriore.

Sarebbe stato più carino da parte del governo dire: non possiamo fermare la macchina statale, siamo costretti a reintrodurre le accise. Se precedentemente c’è stata qualche poco accorta dichiarazione in campagna elettorale non è certo colpa del gestore che non determina il prezzo”.

I benzinai non possono alzare il prezzo.

“Al benzinaio, la mattina quando apre, gli arriva una comunicazione dove la compagnia petrolifera o per meglio dire anche il titolare del decreto del distributore gli dice: stiamo aumentando il prezzo, devi modificare il prezzo e su questo il benzinaio non ha nessun potere. Le compagnie petrolifere sono state multate sugli extraprofitti, non hanno multato i gestori che non hanno potere sul prezzo alla colonnina. Noi non possiamo gestire il prezzo.

Tanto è vero che qualcuno ha detto che il 50% della categoria dei gestori è speculativa, fa frode, perché è stata multata nel 2022 dalla Guardia di finanza. Gli impianti in Italia sono 22mila e 500, i controlli della GDF sono stati fatti su 5000 e di questi 2000 sono stati sanzionati perché non hanno trasmesso il cambio del prezzo della colonnina al Ministero sulla piattaforma, oppure l’hanno trasmesso in ritardo. Un benzinaio guadagna 3,5 centesimi al litro lordi, un’elemosina. La mia foga è la foga di tutta la categoria. Sciopero significa che io sto andando contro i miei interessi, non vorrei farlo, ma non ci ascolta nessuno. Vorremmo non farlo e vorremmo che ci sia una presa di posizione. E’ dai tempi del governo Conte che chiediamo un tavolo di confronto emergenziale. Ne abbiamo fatto uno quando era ministro Cingolani col governo Draghi, ma non c’è stato nessun seguito.

Il governo sia decisionista e non populista, noi vorremmo dare un contributo attivo. Ci aspettiamo un incontro”.

 

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