Saman. Unione Comunità islamiche in Italia contro matrimoni combinati ed infibulazione

AgenPress –  “Il caso della giovane Saman Abbas, ragazza pakistana scomparsa nel reggiano, a Novellara, dove risiede la sua famiglia, e dopo aver denunciato i genitori perché volevano imporle un matrimonio combinato, ci ha sin dall’inizio amareggiati e preoccupati. Il presidente dell’UCOII, Yassine Lafram, ha sin da subito seguito i primi lanci di agenzia per conoscere e aggiornarsi su quanto accade alla nostra sorella Saman”.

Lo scrive sul suo sito la stessa Unione delle Comunità Islamiche d’Italia.

“Fortunatamente sono episodi che non hanno, per quanto a nostra conoscenza, un’estensione e una frequenza importanti ma sappiamo che all’interno di alcune comunità etniche persistono ancora situazioni e comportamenti lesivi dei diritti delle persone. L’UCOII respinge con forza questo tipo di concezione della condizione femminile e in generale della vita delle persone: sono comportamenti che non possono trovare alcuna giustificazione religiosa, quindi assolutamente da condannare, e ancor di più da prevenire. A tal proposito, e per rafforzare la sensibilizzazione e aumentare la prevenzione, l’UCOII emetterà – in concerto con l’Associazione Islamica degli Imam e delle Guide Religiose – una fatwa contro i matrimoni combinati forzati e l’altrettanto tribale usanza dell’infibulazione femminile.

Allo stesso tempo rigettiamo qualsiasi speculazione politica di questa triste vicenda che mira ad infangare l’intera comunità islamica italiana.

Preghiamo per Saman Abbas che ritorni sana e salva e rivolgiamo un appello alla sua famiglia: non costruiamo odio ma amore partendo dal rispetto della vita”.

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