Runner morto. Maturi, non è colpa degli orsi, ma della mala gestione della politica, è mancato piano prevenzione

AgenPress – “Quanto accaduto in val di Sole questa settimana è una tragedia che non può e non deve ripetersi.
Ciò che purtroppo è mancato è un piano di prevenzione che permetta un’effettiva convivenza tra uomo e orso”.
Lo scrive in una nota Filippo Maturi.  “Il progetto europeo Life Ursus è sfuggito di mano alle istituzioni trentine perché se da una parte l’obiettivo era quello di reintrodurre l’orso, ormai estinto nelle vallate trentine, il target era quello di raggiungere una popolazione di 50 esemplari. Ad oggi, sebbene non ci siano censimenti ufficiali, si contano circa un centinaio di orsi, oltretutto in una sola porzione di trentino perché la A22 funge da barriera per i plantigradi e quindi non ne permette la dispersione su un territorio più ampio.
Ciò premesso siamo favorevoli ad una diluizione della concentrazione di orsi sul territorio trentino per permettere una convivenza tollerabile per le popolazioni di montagna, ma a nostro avviso la risposta non può essere l’abbattimento indiscriminato, anche di quegli animali che non si sono mai dimostrati aggressivi o confidenti.
L’orso è un animale schivo, che vive in solitudine, il quale preferisce evitare l’uomo: se ha spazi sufficienti sta alla larga dai centri abitati e dalle persone.
Essendo il progetto Life ursus un progetto europeo, riteniamo che la soluzione più umana ed equa non sia appunto l’abbattimento indiscriminato di capi, ma il ricollocamento degli orsi in eccesso in zone adatte dell’Unione Europea. Esistono Stati con ampie porzione di territorio inabitato, dove l’introduzione dei plantigradi non arrecherebbe alcun danno alle popolazioni locali e sarebbe ideale per gli orsi stessi.
Contemporaneamente chiediamo all’amministrazione della PAT di attivarsi celermente e concretamente per creare una vasta area atta ad accogliere, nel rispetto delle esigenze etologiche degli animali, quegli esemplari che si dimostrano confidenti o problematici. È evidente come il casteller non sia una struttura idonea, infatti nasce come mero ricovero temporaneo per animali feriti, non per essere una struttura definitiva.
Infine il governo deve attivarsi per rendere legale anche in Italia lo spray antiorso, ampiamente utilizzato negli Stati Uniti con altissime percentuali di successo: oltre il 98%.
Gli orsi non hanno chiesto di tornare in Trentino, sono il frutto di una forzatura da parte dell’uomo che ha giocato a fare il Padreterno nel voler introdurre una specie laddove si era estinta. La situazione odierna non è colpa degli orsi, ma della mala gestione della politica: è dunque quest’ultima che deve attivarsi per trovare e dare risposte anzitutto ai propri cittadini.
La morte di Andrea deve mettere un punto ad una situazione divenuta insostenibile per chi vive in montagna, ma che esseri umani saremmo se alla morte sapessimo rispondere solo con altra morte?”.
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