Rotondi: “Esiste ancora, in Italia, un sentimento democristiano? Decisamente sì”

Non è questione di gradire più o meno Rotondi o Cesa o altri. Noi siamo singole persone, passabili e passanti.

AgenPress. Ricevo molti consensi, ma anche numerose critiche all’idea di riunire ‘Verde è Popolare‘ e l’Udc, e riassumere la denominazione della Democrazia Cristiana.
A questa platea si aggiungono le persone che non hanno in simpatia me, o Lorenzo Cesa, e si esercitano nell’ elencazione dei motivi che rendono sconsigliabile accompagnarsi all’uno o all’altro. Tutto legittimo, tutto fisiologico.
Ma il tema è un altro: esiste ancora, in Italia, un sentimento democristiano? Decisamente sì. Non esiste però un partito democristiano. In teoria ne esistono a dozzine, ma coincidono con la sfera di influenza di chi li ha fondati o li dirige.
Il grande Arnaldo Forlani fu invitato una volta a una delle tante riunioni organizzate per riunire i democristiani, declinò l’invito e disse che ‘la riunione non sarebbe servita a riunirci, ma a farci capire perché ci eravamo divisi’.
Magari andrà così anche stavolta, ma penso che bisogna provarci. Non mi illudo che sia possibile riavere un partito unitario dei democristiani. Nel 1995 il partito si scisse, una parte di noi scelse la sinistra, con un itinerario che – partito da Gerardo Bianco – a tappe li ha portati alla Schlein. Qualcuno, come Fioroni, prende atto che quel progetto è finito, ma è legittimo che tanti dc rimangano dove li ha portati una scelta ormai risalente a trenta anni fa.
Rimane una domanda per i democristiani che invece hanno scelto il centrodestra: quale è il motivo per cui non ci può essere un partito che li rappresenta in forma più dignitosa e organizzata dei cespugli della seconda repubblica?
Questo è il tema. E questo è il senso della mia proposta. Non è questione di gradire più o meno Rotondi o Cesa o altri. Noi siamo singole persone, passabili e passanti. La casa comune serve soprattutto a chi verrà, a cui dobbiamo lasciare gli ideali e un luogo per abitarli.
E’ quanto dichiara l’On. Gianfranco Rotondi sulla sua pagina Facebook.
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