Roma Pride 2023. Regione Lazio revoca patrocinio: “No sostegno a chi promuove utero in affitto”

AgenPress –  La Regione Lazio revoca il patrocinio al Roma Pride 2023, dopo averlo concesso nei giorni scorsi, perché il manifesto dell’evento violerebbe le condizioni richieste per il sostegno da parte dell’istituzionale regionale. In particolare, secondo la Giunta Rocca, il testo viola le condizioni di rispetto esplicitamente richieste nei confronti delle sensibilità dei cittadini e rivendica l’imposizione della legalizzazione di azioni illegali e vietate dall’ordinamento italiano, con specifico riferimento alla pratica del cosiddetto utero in affitto.

La Regione esprime anche rammarico “per il fatto che il patrocinio, concesso in buona fede, sia stato strumentalizzato”. Quanto avvenuto “rappresenta un’occasione persa per costruire un dialogo maturo e scevro da ogni ideologia per promuovere una reale inclusione e combattere ogni forma di stigma e discriminazione”.

Una scelta criticata dalle opposizioni, con la senatrice del Pd Cecilia D’Elia che ha parlato di una decisione “grave”, mentre il segretario di +Europa Riccardo Magi ha detto che “la revoca del patrocinio al Roma Pride da parte della Regione Lazio dimostra ancora una volta che con Fratelli d’Italia al governo l’omofobia è istituzionalizzata, è una omofobia di Stato”. Esulta il movimento Pro Vita.

“Accogliamo con favore il ritiro del patrocinio della Regione Lazio al gay Pride dopo la nostra denuncia. Supportare i Pride significa infatti dare man forte a chi vuole legalizzare l’utero in affitto, il matrimonio egualitario, le adozioni per coppie dello stesso sesso, le trascrizioni anagrafiche per i figli delle coppie gay, ma anche legittimare l’identità di genere, il self-id, i progetti gender nelle scuole di ogni ordine e grado, e la carriera alias in tutti gli istituti di istruzione”.

Pronta la risposta del portavoce del Roma Pride, Mario Colamarino, secondo cui il neo Governatore della Regione Lazio “paga il debito elettorale a Pro Vita e ritira il patrocinio concesso con delle motivazioni pretestuose, dato che la Regione Lazio conosceva le rivendicazioni e i contenuti politici della manifestazione”. Si sarebbe arrivati “alla farsa, Pro Vita ordina e la politica esegue”: Colamarino ha aggiunto di voler rassicura Rocca che essendo la Regione Lazio delle cittadine e dei cittadini, “quindi anche nostra e non di un manipolo di talebani cattolici, non toglieremo il logo della Regione Lazio dal nostro sito. Il Governatore può tranquillamente rivolgersi a Pro Vita, che viste le affinità sicuramente potrà consigliargli qualche hacker russo, ungherese o polacco per farlo rimuovere. Con la generosità che ci contraddistingue concediamo il patrocinio speciale del Roma Pride, creato apposta per il Governatore. Quello dell’ignavia”.

Advertising

Potrebbe Interessarti

Ultime Notizie