Roma. 13enne si impicca nella sua camera. La madre, le amiche l’avevano esclusa e bullizzata

AgenPress – Una ragazzina di 13 anni ha preso un cavo elettrico, lo ha tagliato con un taglierino e con quel filo si è impiccata a una mensola. È successo all’interno di un appartamento in una palazzina a Tor Pignattara, un quartiere della città.

Stando a quanto riporta il Messaggero, a trovarla sarebbe stata la madre, ritornata a casa dopo il suo turno di lavoro intorno alle 23,45. Avrebbe voluto dare la buonanotte alla figlia e invece l’ha scoperta morta in camera sua. Inutili i tentativi di salvargli la vita: quando sono arrivati i sanitari del 118, avvertiti dai vicini di casa che hanno sentito le grida disperate della mamma della ragazza, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della giovane.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia Casilina, che stanno conducendo le indagini. Il cellulare e il computer della giovane sono stati sequestrati e verranno sottoposti a ulteriori accertamenti per capire se all’interno possano essere contenuti indizi utili. Secondo le prime ricostruzioni, sembra che la ragazza abbia vissuto male questi mesi segnati dalla pandemia e dalle restrizioni: avrebbe visto pochissime persone, sarebbe uscita poco e si sarebbe chiusa in sé stessa. Nella sua cameretta c’erano anche quaderni, disegni e bigliettini, utili anch’essi, forse, per ricostruire cosa l’abbia spinta a togliersi la vita. Secondo quanto riporta il Messaggero, la 13enne era seguita dagli psicologi del Policlinico Umberto I dopo una segnalazione inviata dalla scuola alla procura dei minori. In passato, infatti, la giovane si sarebbe autoinflitta piccole coltellate alle braccia e alle gambe.

La mamma ha raccontato su Facebook la sua versione su quanto potrebbe essere accaduto a sua figlia: “Le sue migliori amiche l’avevano esclusa e bullizzata dopo che aveva discusso con una di loro, per un malinteso, mia figlia era stata isolata. La prendevano in giro, l’avevano messa nel mirino. Per questo ho insistito tanto perché cambiasse sezione a scuola, ma quelle ragazzine non la lasciavano in pace e nei giorni scorsi si erano rifatte sotto. Perdona tutto il male ricevuto e che la terra ti sia lieve”.

La famiglia di Laura era seguita dai Servizi Sociali del V municipio dopo la separazione dei genitori. Il suo mondo era nella vecchia “Torpigna”, cresciuta con la mamma, le zie e la nonna. Stando a quanto risulta dalle indagini, la ragazzina era seguita dagli psicologi dell’Umberto I dopo una segnalazione della scuola alla Procura dei minori. In passato aveva manifestato disturbi autolesionisti, tagliuzzandosi braccia e gambe, sintomo di un profonda inquietudine. Al fine di escludere altre, eventuali cause che abbiano portato all’estremo gesto, i carabinieri della Compagnia Casilina hanno sequestrato il suo cellulare e il computer per accertamenti tecnici. Il dubbio è che la ragazzina possa essere rimasta vittima anche di un gioco della morte sui social.

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