Rifondazione Comunista: “Musumeci, se i migranti sono in hotspot e inadeguati centri di accoglienza, se la prenda con i veri responsabili o taccia”

AgenPress. Il presidente della Regione Sicilia, Musumeci, dopo la vergogna degli sbarchi negati dalle “navi quarantena” intende chiudere hotspot e centri di accoglienza con un’ordinanza che grida vendetta.

Questa ordinanza segna l’ulteriore avvitamento reazionario di un percorso legislativo che dalla Bossi-Fini al decreto del “democratico-progressista” Minniti, da Salvini/Di Maio a Conte/Lamorgese (con i finanziamenti riconosciuti a Libia e Tunisia per i respingimenti e la reiterazione  dei lager detentivi  in quei paesi), passando dai sindaci e presidenti di regione Pd e 5s, ha accomunato tutti, centrodestra e centrosinistra, nelle misure securitarie e reazionarie invece di una politica di accoglienza diffusa, inclusiva e non clientelare nè trasformista.

Facciamo appello al movimento del volontariato, dell’accoglienza e dell’integrazione, alle esperienze di lotta e di volontariato, alle forze della sinistra politics e sociale dell’alternativa, non compromessa e non trasformista, ad una pronta e immediata mobilitazione contro tutte le misure securitarie, per la chiusura di tutti gli hot spot da accompagnare ad una politica dell’accoglienza fondata su solidarietà concrete e non contingenti, per l’adozione di efficaci misure di prevenzione per tutte e tutti nel contrasto alla diffusione dei contagi.

Qualcuno dei suoi ricordi a Musumeci che è grazie al suo socio Salvini che ogni possibilità di includere garantendo il distanziamento, è preclusa e grazie alle misure da lui stesso sostenute che si rinchiudono anche i minori in hotspot dove si facilita il contagio. Invece di chiedere che la Sicilia diventi “no migrant zone” invece di blaterare di una invasione che non c’è per raccattare voti, pretenda dal governo un sostegno reale a Lampedusa e migliori strutture per garantire davvero la salute pubblica. Inutile che si rivolga a chi pensa al covid unicamente per la propria campagna elettorale.

E qualcuno ricordi all’attuale ministro dell’Interno che questa ordinanza rappresenta un vero e proprio atto eversivo e incostituzionale. Se i poteri dello Stato finiscono quando iniziano quelli di un Presidente di Regione, significa che anche il diritto cessa di avere valore comune e condiviso.

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale PRC-S.E.

Stefano Galieni, responsabile immigrazione PRC-S.E.

Mimmo Cosentino, Segretario regionale PRC-S.E.

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