Referendum: Carfagna, tavolo maggioranza-opposizione per funzionamento riforma

AgenPress. Sulla riforma costituzionale e sul referendum di settembre “è necessario essere pragmatici: la riduzione dei parlamentari a partire dalla prossima Legislatura sarà probabilmente confermata. Ma la responsabilità di farla funzionare toccherà a noi, al Parlamento attualmente in carica”, lo scrive Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia, in un intervento su ‘Il Foglio’.

“Sarebbe bene che i partiti, fin da ora, insediassero un tavolo di confronto: una vittoria del Sì senza le necessarie revisioni non solo della legge elettorale ma dei regolamenti parlamentari, delle norme che fanno funzionare le Commissioni e tutto il complesso apparato della rappresentanza finora “tarato” su altri numeri, rischia di bloccare la nostra democrazia. Tra due mesi gli attuali emicicli di Camera e Senato, diventeranno all’improvviso “roba del passato”.

Con il probabile Sì referendario, metà di quelle assemblee saranno già virtualmente cancellate e comunque fortemente delegittimate. “Ancora qui?”, si chiederanno i cittadini. Il solo modo che l’attuale Parlamento avrà per rispondere, per giustificare la sua permanenza, il suo desiderio di resistere fino all’elezione del Presidente della Repubblica, è impegnarsi davvero per rendere efficiente il “nuovo mondo” scaturito dal referendum e per dimostrare che il dimezzamento delle Assemblee non è solo un tributo al populismo anti-casta ma qualcosa di più.

Questa operazione va fatta cercando un consenso più largo dell’attuale pericolante maggioranza. Va fatta pensando all’efficienza delle Camere e non solo agli interessi dei Gruppi. Va fatta bene. In modo responsabile. E forse, così, sarà un’occasione per riabilitare la nostra screditata democrazia parlamentare”, prosegue Carfagna. “Non mi riconosco tra chi ha votato a favore della riforma in Parlamento e oggi invece ne prende le distanze, sostenendo la campagna per il No.

Ma so bene che questa non è la soluzione migliore per l’equilibrio delle nostre istituzioni e dunque dico: mettiamoci subito a studiare – maggioranza e opposizione, allo stesso tavolo, con spirito patriottico – per rendere più efficiente il sistema che risulterà dal referendum e scongiurare il rischio che generi effetti collaterali devastanti”, conclude la vicepresidente della Camera.

 

 

 

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