Recovery Bonds. Garavini (Iv). “Tanti slogan urlati contro l’Europa. Lega vota contro”

Agenpress – “Un copione già visto, ieri sera al Parlamento Europeo: la Lega non vuole gli interessi dell’Italia. Dopo settimane di polemiche e di urla contro l’Europa, rispetto ad un voto importante, che può facilitare una svolta storica dell’Unione Europea, i Leghisti disattendono completamente gli interessi dell’Italia.

La Lega al Parlamento europeo ha infatti votato contro i Coronabonds e si è astenuta sui Recovery Bonds. Cioè bocciano di fatto quello che, se tutto va bene, è destinato, a diventare uno dei passi avanti più importante dell’Unione Europea degli ultimi decenni.

L’istituzione dei Recovery Bonds diventa infatti sempre più plausibile:  proposti da Renew Europe su iniziativa di Emmanuel Macron la loro previsione è sostenuta nel frattempo da un’ampia maggioranza a livello parlamentare, dal momento che vede l’appoggio dei Popolari del PPE, del PSE e dei Verdi.

I Recovery Bonds mirano sostanzialmente ad istituire un fondo che attraverso garanzie comuni europee, garantite dal Bilancio dell’Unione Europea, possa emettere debito comune. Quindi una sorta di Eurobonds, ma senza mutualizzazione pregressa del debito.

Insomma uno strumento ottimo, che potrebbe essere di inestimabile valore per l’Italia, dal momento che consentirebbe di ottenere risorse a basso prezzo, senza per questo aumentare il proprio debito pubblico, già alle stelle.

Ma la Lega si è astenuta. In casa fanno la voce grossa. Ma al dunque non sanno neanche riconoscere cosa può davvero aiutare il paese.

Dispiace che anche i 5stelle abbiano avuto atteggiamenti controproducenti per il paese, dal momento che hanno votato contro i Recovery Bonds. La cosa non si capisce proprio, dopo che per settimane hanno insistito ottusamente sul rifiuto dell’utilizzo del Meccanismo Europeo di Stabilità, di cui i Recovery Bonds potrebbero rappresentare un’alternativa.

La giustificazione secondo cui i Corona Bonds sarebbero la soluzione al problema non è plausibile. Il consenso in Europa attorno alla realizzazione di questo strumento, a differenza dei Recovery Bonds, non è sufficientemente ampio, dal momento che prevede una mutalizzazione pregressa del debito. Un voto in questa direzione avrebbe precluso la possibile adozione dei Recovery Bonds, rischiando di compromettere l’introduzione di entrambi gli strumenti. Che è anche il motivo per cui Italia Viva si è opportunamente astenuta sull’emendamento dei Verdi europei, mirante alla introduzione dei Corona Bonds”. Lo dichiara Laura Garavini, Vice presidente vicario di Italia Viva al Senato e presidente commissione Difesa.

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