Quirinale. “Berlusconi come Pertini”. Minacce a Gianfranco Rotondi, contro il quale si invoca il “Metodo brigate rosse”

Agenpress –  “Ho doverosamente denunciato le plurime minacce ricevute per aver accostato alcune caratteristiche (e non altre, ovviamente) di Berlusconi ad episodi della presidenza Pertini”.

Così Gianfranco Rotondi spiega di aver dato mandato per iniziative formali dopo le minacce ricevute sui social a causa di un articolo in cui ha paragonato Silvio Berlusconi a Sandro Pertini.

“Quanto alla mia previsione sulla eventuale presidenza Berlusconi – “sarà simile a Pertini” – ve la spiego meglio: voglio solo dire che al Quirinale Silvio si dedicherebbe all’opera che più gli riesce: piacere. A Silvio piace piacere, e la vetrina quirinalizia gli permetterebbe di esercitare con giusta grazia di Stato una attività per cui ha spontanea e innata propensione.

In questo Silvio è come Pertini: anche a lui piaceva piacere, come ricordano i cronisti del suo tempo, impegnati a disciplinare la gara di popolarità che il presidente ingaggiava con un Pontefice che pure fu suo grande amico, Giovanni Paolo II”, aveva scritto Rotondi.

“Tanto è bastato per suscitare una campagna di denigrazione, ingiuria e minaccia social palesemente incentivata da una ben nota centrale politica. E fin qui ci può stare. Ciò che è inaccettabile è l’invocazione di un ritorno delle Brigate rosse. Da questo momento presumo che si aprirà un fascicolo di indagine su questa vicenda, ed è un bene che sia così. Penso che si sia passato il segno”.

In una nota, l’Ufficio stampa del gruppo di Forza Italia a Montecitorio ha espresso solidarietà a Rotondi, contro il quale si è invocato il ‘metodo brigate rosse’. Un gioco fuorilegge che mina la democrazia, evoca drammi del passato e rende responsabili morali tutti coloro che non prendono le distanze – pubblicamente – da certe logiche e comportamenti”.

Solidarietà anche dal presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini. “Mi auguro che alla sua doverosa denuncia faccia seguito un’azione immediata delle autorità competenti perché il dibattito pubblico, ovunque esso si realizzi, deve sempre tenersi nel perimetro delle regole democratiche”.

“Vicinanza e rinnovata stima a Gianfranco Rotondi per le minacce ricevute” sono espresse dal sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Deborah Bergamini.

“Evocare periodi molto bui della storia del nostro Paese non è per niente rassicurante e non fa presagire un clima sereno in vista del dibattito pubblico che ci vedrà coinvolti in occasione dell’elezione del Presidente della Repubblica. C’è una piccola minoranza che riferendosi al presidente Silvio Berlusconi perde ogni briciolo di lucidità e di onestà intellettuale. In più occasioni si è superato il limite ed auspico che nelle prossime settimane, in vista dell’ importantissimo appuntamento istituzionale che ci attende, si riesca ad abbassare i toni e a riportare la discussione entro i canoni democratici”.

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