Proteste Iran. 201 morti, 23 erano minori. Ministro Esteri, nessuno metterà a rischio la sicurezza nazionale

AgenPress –  Più di 120 persone sono state incriminate in Iran: lo ha dichiarato l’Autorità giudiziaria, sullo sfondo delle proteste scatenate in tutto il Paese dalla morte di Mahsa Amini dopo il suo arresto da parte della polizia morale. L’autorità ha annunciato “l’incriminazione di 60 persone” a Teheran e di altre 65 nella provincia meridionale di Hormozgan, arrestate durante “recenti disordini”, ha dichiarato Mizan Online, il sito web della magistratura iraniana.

201 i morti, tra i quali 23 minori di 18 anni, il bilancio di 3 settimane di proteste in Iran documentate dall’ong basata a Oslo, l’Iran Human Rights (Ihr). L’organizzazione denuncia le difficoltà di collegamento causate dal blocco di internet che impediscono ulteriori approfondimenti. Il direttore, Mahmood Amiry-Moghaddam, denuncia l’escalation di arresti e violenze nei confronti di studenti e scolari.

“Ci sono due pesi e due misure in Occidente, perché il confronto con le rivolte è una buona azione nei Paesi europei, ma è considerata una repressione in Iran”,  ha twittato il ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian, dopo la conversazione telefonica con il suo omologo francese Catherine Colonna ieri sera.

“Non permetteremo a nessuna parte dall’interno o dall’esterno dell’Iran di prendere di mira la sicurezza nazionale del Paese”. L’Iran ha criticato la posizione assunta da alcuni Paesi contro la repressione delle proteste per la morte di Mahsa Amini sotto la custodia della polizia.

 

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