Poliziotta violentata. Il Coisp: non accetteremo sconti di pena o attenuanti per questo animale

AgenPress. Risveglio bruttissimo questa mattina nella città partenopea, dove poco dopo la mezzanotte si è consumato uno stupro con lesioni gravissime ai danni di una poliziotta in servizio presso un Ufficio della locale Questura.

Dura la condanna del Segretario generale di Napoli del Sindacato di Polizia Coisp Giuseppe Raimondi, che così commenta: “Spero che l’autore di questo brutale reato marcisca in galera. Atti del genere sono gravissimi nei confronti di  qualsiasi donna; questa notte c’è stato un attacco alla donna ed allo Stato, essendo la vittima un poliziotto che si è anche qualificata al suo aggressore.

La Polizia di Stato in generale, purtroppo, sta vivendo periodi bui a livello di tutela giacché, come ormai da tutti risaputo, la legislazione italiana è troppo garantista rispetto a chi, come questo extracomunitario, si macchia di tali atroci delitti.  Sicuramente si invocheranno l’infermità mentale, il disagio sociale, l’essere persona sotto effetto di alcol o sostanze  stupefacenti, e potremmo aggiungere altro, il tutto per ottenere l’impunità.

Pare che questo delinquente avesse già precedenti per reati simili e che, anziché soggiornare in carcere o essere espulso circolava apertamente e tranquillamente nella nostra città, libero di agire indisturbato continuando a compiere gesti vili  ed efferati quali quello di stanotte. Sono vicino alla collega ed ai suoi familiari che stanno vivendo questo angosciante e  drammatico momento”.

Fa eco a queste dichiarazioni Antonella Bufano, responsabile Regionale Coisp per le Pari Opportunità – “Questa è la violenza a tutte le donne della Polizia di Stato, un atroce delitto che stiamo vivendo, a fianco ad una nostra sorella, in modo parimenti angosciante. Non ci sono parole atte ad una tale circostanza né tantomeno giustificazioni per il gesto tanto vile compiuto da questo “animale”, anche se il paragone rischia certamente di offendere gli animali veri e propri i quali,  non si sono mai macchiati di tali efferatezze.

Da rappresentante di una Istituzione mi sento di dire che il carcere italiano sarebbe ben poca cosa per un essere spregevole quale questo criminale, dovrebbe piuttosto marcire nelle galere del suo Paese di provenienza, dove sicuramente la cultura, l’ambiente e le tutele previste sono certamente più abituate a reprimere reati violenti e privi di dignità come questi… e senza sconti.

Alla collega – continua la sindacalista – rivolgo il mio sostegno in toto: in questa brutta e dolorosa vicenda non sei sola, io come donna e come poliziotta combatterò al tuo fianco affinché fatti del genere non accadano mai più”.

 

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