Pnrr. Mario Draghi e il sindaco siglano il Patto Napoli,1.3mld nelle casse del Comune

AgenPress – Il premier e il sindaco Gaetano Manfredi hanno siglato il “Patto per Napoli”, un accordo tra il governo e il Comune grazie al quale, in base a quanto stabilito nell’ultima Finanziaria lo Stato verserà nelle casse comunale circa 1 miliardo e 300 milioni di euro spalmati in 20 anni.

I finanziamenti pubblici sono “una condizione necessaria ma non sufficiente per il rilancio del Sud”, ha detto Mario Draghi, il quale durante la presentazione del patto per Napoli sottolinea che il Pnrr “richiede a tutti noi un salto di qualità nella gestione della spesa. Il piano va completato entro il 2026, non possiamo lasciare che questi soldi vadano perduti o sprecati come purtroppo è accaduto in passato con altri fondi europei”.

“Sono molto felice di essere con voi, in un luogo così simbolico per la città. In questa sala magnifica – dove un tempo sedevano i re angioini e oggi si riunisce il consiglio comunale – è passata la storia di Napoli e di tutto il Mezzogiorno. Una storia che ha portato Napoli a essere nei secoli un punto di riferimento, non solo in Italia, ma in Europa e nel mondo”, “La nostra sfida è permettere a Napoli – e con Napoli, a tutto il Mezzogiorno – di mantenere la centralità che merita”, ha aggiunto Draghi.

 “L’occasione della mia visita è la firma del Patto per Napoli. Voglio ringraziare il sottosegretario Garofoli, il sindaco Manfredi, e tutti coloro che hanno lavorato attivamente a questo accordo. Con il Patto destiniamo al Comune di Napoli un miliardo e 231 milioni di euro in vent’anni. Contribuiamo in modo significativo al risanamento dei conti del Comune e, come spiegato dal Sottosegretario Garofoli, leghiamo i pagamenti al conseguimento di alcuni obiettivi”.

“L’obiettivo del piano – ha detto ancora Draghi – è colmare i divari territoriali, ormai insopportabili. Il reddito pro capite del Mezzogiorno è infatti poco più della metà di quello del Centro-Nord e il tasso di disoccupazione è più del doppio. Dobbiamo ammettere l’esistenza di una ‘questione meridionale’, ma dobbiamo allo stesso tempo evitare che si riduca a sterili rivendicazioni. Dobbiamo affrontarla con urgenza, determinazione, unità. Perché l’Italia tutta ha bisogno che Napoli e il Mezzogiorno siano un motore del Paese”.

Come precisato dal premier, “il Piano nazionale di ripresa e resilienza destina circa il 40%, almeno al 40% delle sue risorse al Sud. Il reddito pro capite del Mezzogiorno è infatti poco più della metà di quello del Centro-Nord e il tasso di disoccupazione è più del doppio. Per far ripartire il processo di convergenza, fermo da quasi 50 anni, dobbiamo superare quegli ostacoli – finanziari, istituzionali, culturali – che hanno frenato Napoli e il Sud in questi decenni”.

 

“Il Pnrr migliora la connettività di Napoli 

e di tutto il Sud. Destiniamo 241 milioni di euro al Porto, di cui 150 milioni al prolungamento e al rafforzamento della diga Duca d’Aosta. Completiamo le tratte ferroviarie ad alta velocità Napoli-Bari e Salerno-Reggio Calabria. Riduciamo di 80 minuti il tempo di percorrenza tra Salerno e Reggio Calabria e di un’ora e mezza la tratta da Napoli a Bari. Impieghiamo 136 milioni nella zona economica speciale della Campania per migliorare l’efficienza di porti e aree industriali”, ha proseguito.

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