AgenPress – “E’ probabile che chiudiamo l’anno con un +4%, nonostante tutto quello che sta succedendo. La guerra, il ricatto sull’energia e nonostante tutto ciò l’economia tiene. E questo avviene anche perché questo Governo, nonostante sia dimissionato, continua a tenere”.
Lo ha detto il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, nel corso del Forum Ambrosetti a Cernobbio.
“Dovevamo finire a scadenza naturale il lavoro cominciato. Così non è stato e questo ha prodotto incertezza e paura. L’anno scorso a Cernobbio – ha aggiunto – paragonai il Governo Draghi e il Pnrr ad un sufflè nel forno. E questo grazie ad una straordinaria congiuntura. E in quell’occasione mi venne anche da dire che mai avremmo dovuto aprire il portellone del forno perché il sufflè si sarebbe sgonfiato. E così è accaduto”.
“La iattura non sono le elezioni, che sono il massimo momento della verità, ma l’errore è stato chiudere questa straordinaria avventura del Governo Draghi prima del dovuto. Attraverso le parole di Draghi – aggiunge – voglio dirvi che l’Italia ce la farà ancora una volta”.
“Mai un’elezione deve essere considerata una iattura, ma l’errore è stato chiudere questa straordinaria avventura del Governo Draghi prima del dovuto. L’Italia ce la farà ancora una volta – ha detto Brunetta – l’Italia del Governo uscente e l’Italia della democrazia che sta preparando il Governo entrante, a condizioni che continui con lo spirito repubblicano per completare il Pnrr e dire sì alle sanzioni alla Russia per la nostra libertà, quella dell’Ucraina e quella del mondo”.
“Questo è lo spirito repubblicano che ha animato il Governo Draghi, che deve continuare ad aleggiare in Italia e nelle testa e nel cuore di chi ci governerà da ottobre”.
“Bisogna confermare il Pnrr e accelerare. Se si pensa di modificarlo lo si può fare con i 30 miliardi del fondo complementare per far fronte ai problemi dell’energia”.
Rispondendo alla domanda sul perché non si è candidato, il Ministro si è commosso affermando di aver preferito di “continuare a fare questo mestiere per ancora due mesi e poi tornerò magari a fare il mio vecchio mestiere facendo il professore”. “Intendo continuare a dare una mano a questo Paese senza essere in Parlamento, una decisione – ha proseguito interrompendosi per la commozione – non facile e dolorosa che sia foriera di cose buone”.