Phil Ivey dal poker al baccarat e una vincita milionaria, forseā€¦

AgenPress. Phil Ivey ĆØ un nome che probabilmente in molti hanno sentito, o letto in un articolo di giornale o come curiositĆ  sul web.

Per chi ĆØ appassionato di casinĆ² e in particolare di baccarat sicuramente non si sarĆ  perso la notizia dellā€™uomo che ĆØ riuscito a vincere oltre 20 milioni di dollari, accumulati in diverse giocate fatte soprattutto al Crockfords di Londra e il Borgata di Atlantic City.

Si tratta di una vincita al casinĆ², non ĆØ la prima volta che succede, e raccontata in questo modo potrĆ  sembrare anche strano che se ne parli tanto. Lo stupore aumenta dal momento in cui si viene a scoprire che vi ĆØ in progetto di fare un film sulla storia di Phil Ivey e la sua vincita ai tavoli di baccarat e di poker.

Ma lo stupore trova subito risposta dal momento in cui si aggiunge un piccolo, ma non cosƬ irrilevante, dettaglio: i soldi vinti da Phil Ivey sono stati trattenuti dal casinĆ² di Londra, poi confiscati, in quanto accusato di aver barato.

Per chi conosce il baccarat sa che non ĆØ cosƬ semplice riuscire a farlo. Cosā€™ĆØ successo realmente, quindi? Facciamo un passo indietro ed esaminiamo con precisione tutto lā€™accaduto.

Cosā€™ĆØ il baccarat?

Il baccarat ĆØ un gioco da tavolo spesso proposto allā€™interno dei casinĆ² e che ormai ĆØ diventato tappa fissa di molti appassionati, un poā€™ come per il poker.

Lo scopo ĆØ quello di indovinare chi tra il giocatore e il banco si sarĆ  avvicinato il piĆ¹ possibile al 9 come valore totale delle carte che si posseggono in mano, facendo la somma dei rispettivi punteggi.

Ogni carta ha il suo valore, con le figure e i 10 che valgono zero, gli assi che valgono 1 mentre le altre hanno il valore nominale della carta.

A inizio partita, il giocatore stabilisce la sua puntata scommettendo sulla propria mano, su quella del banco o se la partita finirĆ  in pareggio. Concluso il turno delle puntate, il dealer procederĆ  con la distribuzione di due carte ciascuno, banco compreso.

A questo punto si stabilisce se il giocatore necessita di una terza carta o meno, secondo la regola specifica della ā€œterza cartaā€, appunto. Questa regola prevede che:

  • Se il giocatore ha punteggio pari a 6 o 7, o se ha un 8 o un 9, allora non prende alcuna carta.
  • Se il giocatore ha in mano un valore inferiore a 5 punti, puĆ² richiedere la terza carta.

Una volta distribuite le carte, si scoprono le mani e viene fatto il calcolo dei punti per valutare chi ha vinto. ƈ perciĆ² un gioco dove il giocatore non ha alcun controllo se non quello di richiedere, eventualmente, una terza carta, ed ĆØ perciĆ² totalmente incentrato sulla fortuna.

I mazzi e le carte vengono gestiti interamente dal dealer e questo spiega quanto possa essere complesso barare a un gioco simile. Ma Phil Ivey pare essere riuscito a farlo, arrivando a vincere fino a 20 milioni di dollari.

Chi ĆØ Phil Ivey?

Il nome di Phil Ivey ha iniziato a diventare sempre piĆ¹ sentito giĆ  nel 1998, quando ottenne la sua prima grande vincita di 1.000 dollari ad Atlantic City, a un tavolo di poker.

Il suo obiettivo piĆ¹ grande era quello di diventare un professionista. Fa conoscere presto il suo nome, anche se al tempo dato fasullo per riuscire a superare la soglia dei 21 anni consentiti per giocare, anni che ancora non aveva compiuto.

Al tempo infatti si faceva chiamare con il nome Jerome Graham e le sue capacitĆ  arrivano a essere tanto famose che nei casinĆ² si inizia spesso a parlare di ā€œNo Home Jeromeā€, soprannominato cosƬ perchĆ© senza fissa dimora ma presente sempre nei casinĆ².

ƈ questo lā€™inizio di una stella del poker che in pochissimi anni ha raggiunto risultati degni dei migliori giocatori della storia, ottenendo fino a 10 braccialetti della World Series of Poker, a testimoniare la sua vittoria in questa competizione mondiale.

Lā€™obiettivo di Phil Ivey era quello di raggiungere il campione mondiale Phil Hellmuth, che intanto era arrivato a quota 13 braccialetti, ma la sua carriera ha uno stop improvviso quando Phil Ivey si ritrova invischiato nello scandalo del baccarat.

Phil Ivey accusato di baro al baccarat: ĆØ veritĆ ?

Nel 2012 Phil Ivey decide di iniziare una collaborazione con Cheung Yin Sun con il semplice obiettivo di vincere quanti piĆ¹ soldi a baccarat. Una collaborazione che si dimostra da subito vincente per via di un trucco conosciuto come ā€œedge sortingā€.

Per riuscire ad applicarlo, Ivey effettua sempre qualche richiesta:

  • Avere unā€™area riservata per poter giocare.
  • Un dealer che parlasse mandarino.
  • Poter avere con sĆ© un ospite al tavolo, ovvero Cheung Yin Sun.
  • Giocare con un sabot di 8 mazzi di carte Gemaco viola.
  • Uno shuffler automatico.

Tutte richieste necessarie a mettere in atto la tecnica di gambling che consiste nella possibilitĆ  di distinguere i punti alti da quelli bassi tramite una differenza nel disegno sul dorso delle carte.

Phil Ivey aveva infatti identificato un piccolissimo difetto su queste carte da gioco, che gli permetteva perciĆ² di identificarle grazie allā€™aiuto della gambler professionista Cheung Yin Sun.

Grazie a questa tecnica i due arrivano alla cifra esagerata di 20 milioni, ma proprio questa esagerazione ĆØ stata la loro rovina: di fronte alla vincita di 12 milioni effettuati in unā€™unica sessione al Crockford di Londra, il casinĆ² si rifiuta di pagare e i due vengono accusati di truffa e portati davanti alla Corte Giudiziaria.

La conclusione del processo e la possibile fine di Ivey

Si ĆØ portato avanti per un poā€™ il processo tra i due accusati e il casinĆ² di Londra, tanto da diventare un vero e proprio caso mediatico. Questo ha permesso, nel frattempo, di portare a galla altri dubbi e altre truffe in merito, spingendo anche il Borgata di Atlantic City a farsi avanti come ulteriore vittima.

Secondo la difesa, Ivey non era colpevole se le carte presentavano dei difetti, ma questo non nega che lā€™edge sorting fosse stato effettivamente utilizzato.

Il caso riceve la sua conclusione intorno al 2018, obbligando i due alla restituzione di gran parte della somma vinta.

Da allora Cheung Yin Sun pare aver fatto perdere le sue tracce, mentre la questione non sembra essersi totalmente chiusa per Phil Ivey, in quanto il sistema giudiziario sta ancora tentando di portare a galla tutte le truffe precedenti e non ancora scoperte.

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