Pasca, SILB Fipe (discoteche): “Presentato il ricorso per la discriminazione nell’applicazione del decreto del Ministro Speranza

AgenPress. Maurizio Pasca, presidente del Sindacato Italiano Locali da Ballo che rappresenta centinaia di discoteche e locali notturni in tutto il Paese, è intervenuto ai microfoni de “L’Italia s’è Desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Ricorso al TAR del Lazio: “questa mattina verrà presentato il ricorso per la discriminazione nell’applicazione del decreto del Ministro Speranza. Ha chiuso le discoteche per gli assembramenti ma questi assembramenti ci sono ovunque. Le spiagge sono affollate, anche sui mezzi pubblici si vedono le stesse cose. Perché penalizzare solo le discoteche? Bisogna tenere tutto aperto, magari con norme più restrittive. La salute è importante. Per quanto riguarda le norme emanate nel Dpcm di Giugno la maggior parte delle discoteche le ha rispettate. Mantenere il distanziamento è praticamente impossibile ma lo è quasi ovunque. Le discoteche sono frequentate da giovani e giovanissimi e purtroppo spesso non si rispettano le norme. Noi non abbiamo gli strumenti per poter intervenire, al massimo possiamo chiedere di rispettare le norme. 50mila persone, dal 23 di febbraio con le discoteche chiuse, non ricevono compensi. Molti hanno contratti intermittenti e non hanno avuto accesso neanche alla cassa integrazione. Parliamo di persone disperate. Santanchè? Ognuno è libero di fare quello che vuole ma non condivido quello che ha detto”.

L’errore è stato a monte, ovvero riaprire le discoteche? “Potremmo anche stare tranquillamente chiusi se rappresentassimo un vero pericolo. Qui parliamo di aziende che pagano affitti, tasse e stipendi. Se siamo chiusi da sei mesi come sopravviviamo? O lo stato decide di pagare tutto e restiamo chiusi se siamo un problema. Dove andranno due milioni di ragazzi a cercare il divertimento? Molti stanno affittando strutture abusive al di fuori di ogni controllo”.

Futuro. “Io sanzionerei chi non rispetta le norme. Non è giusto che per colpa di qualcuno a pagarne sia un intero settore. A breve parleremo con il Ministro Patuanelli che dice di aver messo sul piatto 100milioni di euro per il settore. Più che per le aziende mi preoccupo per chi non percepisce stipendio da sei mesi”.

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