Paragone, leader di Italexit, sulle presunte firme di defunti sulle liste: “Ci vedremo tutti davanti a un giudice e ci divertiremo parecchio”

AgenPress. Intervenuto ai microfoni di Antonio Romano e Adelia Iacino durante l’ultima puntata di Festa Privata, in onda su Elleradio, Gianluigi Paragone, leader di ItalExit, ha dichiarato:

D. Antonio Romano: Una piccola disavventura per lei e per la sua lista che non è stata accettata in Molise perché pare che mettesse anche delle persone morte.. Ci vuole chiarire questa questione dell’esclusione in Molise della sua lista?

R. Gianluigi Paragone: Ci vedremo tutti davanti a un giudice, e ci divertiremo parecchio. Ci divertiremo quando faremo vedere cosa hanno combinato i cosiddetti “buoni”, quelli che hanno falsificato la lista sui cui hanno raccolto le firme. Noi avevamo una serie di candidati, licenziati dal partito – ‘licenziati’ vuol dire “ufficializzati” dal partito – e qualcuno che era legittimato a raccogliere le firme ha raccolto le firme su un’altra lista, diversa da quella che avevamo messo noi, tanto che questa persona che era responsabile della raccolta è stata, quando abbiamo scoperto questa cosa, delegittimata dall’incarico. E siccome ho scoperto che in Molise ci sono “strane” figure, che hanno “strani” incarichi… Per esempio, la persona che era responsabile di lista, quindi colui che doveva garantire la correttezza della prima fase, era un ex carceriere della Corte d’Appello, quindi io pensavo di essermi affidato a una persona di un certo livello, di una certa correttezza. Invece, carte alla mano, abbiamo uno stato dell’arte completamente diverso. Quindi se hanno falsificato la lista su cui raccogliere le firme, figuratevi come sono stati bravi a falsificare tutte le altre firme. […] Il rappresentante di lista, designato e delegato da me, a cui io, facendo ricorso alle sedi competenti, ho tolto la delega.

D. Antonio Romano:  Un’ultima curiosità: da più parti la “accusano” – la sinistra, ovviamente – di aver tirato dentro persone di estrema destra, che entreranno…

R. Gianluigi Paragone: Quella sinistra che ha i suoi alti dirigenti che dicono “Inginocchiati che ti sparo”? Se è quella sinistra, ok. Così almeno prendo appunti su come si parla politicamente corretto! Perché i nostri candidati, anche Carlotta Chiaraluce, hanno la fedina penale perfettamente intonsa. Invece mi fa piacere che prendiamo per buono il lessico della sinistra! Adesso dirò anch’io così, perché a quanto pare, diventa democratico. Prendo nota, perché almeno so come si parla a sinistra…

D. Antonio Romano:  Beh lì non è più candidato, perché l’hanno…

R. Gianluigi Paragone:  Mannaggia, mannaggia. Fin tanto che non escono fuori le intercettazioni e i video, eh? Perché evidentemente non lo sapeva nessuno come parlava questo “fumantino”, questo personaggio un po’ così. Però ripeto, adesso che lo so, e che si può fare fino a prova contraria, ci adegueremo a questo linguaggio stile Bronx.

 

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