Non si arresta la corsa dei prezzi degli alimentari: +22% sulla passata di pomodoro rispetto al 2022

AgenPress. I prezzi dei beni alimentari nei supermercati non accennano a diminuire, salvo qualche eccezione. La situazione è ben fotografata dall’analisi che Altroconsumo conduce periodicamente sui prezzi degli alimenti, analizzando dieci tipologie di prodotti in ipermercati supermercati e discount italiani (fonte dati IRI ultimo aggiornamento aprile 2023).

Sotto la lente dell’Organizzazione durante lo scorso aprile i prezzi di pasta, farina, olio extravergine d’oliva, olio di semi di girasole, zucchero, caffè in polvere, latte a lunga conservazione e passata di pomodoro, con l’aggiunta di zucchine e banane. Quanto si spende oggi per acquistare tutti questi prodotti? Bisogna mettere in conto in media quasi 26 euro, il 9% in più rispetto a un anno fa. La differenza è ancora più marcata se si raffronta la stessa spesa con i prezzi di due anni fa: nel 2021 avremmo speso 20 euro, quindi, oggi si spende il 30% in più.

Dall’analisi Altroconsumo emerge che solo olio di semi di girasole, caffè e zucchine hanno registrato una flessione nel prezzo rispetto allo scorso anno, mentre per tutti gli altri prodotti gli aumenti ci sono e in alcuni casi sono anche importanti. L’olio di semi di girasole ha registrato una riduzione del 21%: dopo i balzi dovuti al conflitto in Ucraina il prezzo si sta assestando su valori più contenuti, ma comunque superiori al periodo pre-crisi. Il prezzo delle zucchine segna un -5%, mentre il calo del prezzo del caffè è meno marcato: -1% rispetto al 2022.

Dopo un inizio anno con qualche segnale di rallentamento, il prezzo della passata di pomodoro invece torna a crescere. Gli aumenti su questo prodotto sono cominciati già nel periodo della pandemia da Covid-19, ma si sono intensificati poi a partire dalla scorsa estate. Ad aprile 2023 il prezzo medio della passata di pomodoro è stato di 1,59 euro al chilo, quindi è tornato ai livelli record già registrati lo scorso gennaio. Il prezzo è ben al di sopra di quello registrato ad aprile 2022, quando costava 1,31 euro al chilo: l’aumento in un anno arriva al 22%.

L’analisi inoltre mette in evidenza quanto affidarsi ai prodotti in promozione non assicuri gli stessi margini di risparmio rispetto al passato. Nel 2019, scegliendo i prodotti scontati, si spendeva in media il 30% in meno rispetto al prezzo pieno. Nel 2020 e nel 2021 le promozioni aiutavano a risparmiare il 27%, percentuale che è scesa poi al 25% nel 2022. Dall’andamento dei primi mesi del 2023 è evidente come il risparmio sia calato ulteriormente: oggi i prodotti in promozione assicurano un risparmio solo del 23%.

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