Nel Donbass non ci sono le condizioni di sicurezza per votare, più che un Referendum sarà una procedura

AgenPress. «Non credo che nessuno possa dire che ci sono le condizioni minime perché ci sia la votazione, né fisiche che di sicurezza. In particolare, nella zona settentrionale del distretto di Donetsk e nelle zone limitrofe, oltre che a Zhaporyzhia e Kherson. Gli scontri stanno ancora andando avanti in quell’area, sono regioni di un fronte bellico».

A parlare in esclusiva a Radio Popolare è Okay Deprem, un professionista turco che vive da molti anni nel Donbass ed è stato chiamato come “osservatore” dalle autorità filorusse per il referendum sull’annessione.

«Probabilmente sarà una come una procedura, non per forza sarà fraudolento ma comunque non sarà sufficientemente democratico e nemmeno diffuso nelle regioni. Molti cittadini saranno impossibilitati a partecipare al voto per ovvie ragioni di tipo fisico. Com’è possibile organizzare un classico referendum in queste condizioni? Nessuno è in grado di indicare dei modi per garantire alle persone di poter uscire dalle proprie case e raggiungere in sicurezza dei seggi appositamente creati», aggiunge Deprem.

Che conclude: «Nessuno fino all’altro ieri si sarebbe aspettato l’annuncio del voto per domani. Tutti pensavano che il referendum sarebbe stato organizzato non prima degli inizi di novembre, anzi si parlava proprio del 4 di novembre. La data di domani qui è stata una sorpresa tutti».

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