Mutilazioni genitali, Regimenti: “Fermarle è battaglia di civiltà, Unione europea può fare molto”

AgenPress. “Le mutilazioni genitali femminili sono pratiche tradizionali che vengono ancora eseguite in 28 paesi dell’Africa sub-sahariana ed è, purtroppo, un fenomeno che si riscontra anche in Europa.

Queste atrocità ledono fortemente la salute psichica e fisica di bambine e donne che ne rimangono vittime per tutta la vita. Il Parlamento europeo ha già dimostrato un forte impegno per aiutare ad eliminare questa pratica in tutto il mondo ma ancora molto bisogna fare: questa battaglia di civiltà e progresso per l’umanità deve diventare una priorità”.

Lo ha detto l’europarlamentare e vice capo delegazione di Forza Italia, Luisa Regimenti, in occasione della Giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili.

“L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha censito 200 milioni di donne nel mondo, con tre milioni di bambine a rischio ogni anno, la maggior parte delle quali con meno di 15 anni. Le mutilazioni genitali femminili hanno gravissime conseguenze sul piano psicofisico, ledono la loro dignità e mettono in pericolo la loro vita.

La conoscenza è l’unica arma per poter combattere l’ignoranza che spinge spesso le stesse donne a mutilarne altre. Serve un’azione congiunta a livello internazionale per porre fine a questa pratica barbara” conclude l’onorevole Regimenti.

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