Mosca. Putin inasprisce la repressione contro dissidenti, giornali indipendenti e attivisti, da oggi definiti “agenti stranieri”

AgenPress – Entra in vigore oggi in Russia una nuova legge che consente alle autorità di bollare enti e persone con l’etichetta di “agente straniero” anche senza che ricevano finanziamenti dall’estero: elemento prima richiesto per l’inserimento in questa sorta di “lista nera”.

La Russia di Putin ha inasprito la repressione contro l’opposizione prendendo di mira dissidenti, giornali indipendenti, attivisti. Una nuova legge “bavaglio” prevede fino a 15 anni di reclusione per la diffusione di informazioni sull’esercito che dovessero essere ritenute “false” dalle autorità, vietando di fatto di criticare la cosiddetta “operazione speciale” in Ucraina.

Radio Liberty sottolinea inoltre che in base alla legge, firmata a luglio da Putin, il regime russo potrà definire “agenti stranieri” persone o associazioni che ritiene genericamente “sotto influenza straniera”. Viene inoltre ampliata la definizione di “attività politica” per l’inserimento nell’elenco, che diviene qualunque attività che – secondo le autorità – “contraddica gli interessi nazionali della Federazione Russa”. Il Cremlino da anni usa l’etichetta di “agente straniero” per colpire ong, media indipendenti e oppositori.

L’inserimento nell’elenco degli “agenti stranieri” impone un severo controllo amministrativo e obbliga a presentarsi con questa etichetta, cosa che ha di fatto costretto diversi enti alla chiusura. Gli individui definiti “agenti stranieri” dalle autorità inoltre non possono lavorare come insegnanti, organizzare eventi pubblici e lavorare per organizzazioni che diffondono informazioni. A giugno la Corte europea dei diritti dell’Uomo ha condannato la Russia per aver promulgato nel 2012 la legge sugli “agenti stranieri” affermando che questa viola il diritto alla libertà d’associazione e quello alla libertà d’espressione.

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