Moro. Asta volantino Br. Disposta verifica Legale familiari, ulteriore vergogna e insulto vittime terrorismo

AgenPress – La Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura guidato da Dario Franceschini ha disposto una verifica sul ciclostile del “Comunicato n.1” con cui le Brigate Rosse rivendicavano il rapimento di Aldo Moro, messo in vendita in un lotto della casa d’aste Bertolami Fine Arts, ”al fine di verificarne la peculiarità e l’interesse. Nel fascicolo “Moro uno” della Corte di Assise di Roma, studiato e digitalizzato dalla stessa DG Archivi nell’ambito del “Progetto Moro”, risultano già presenti infatti 41 esemplari”, del comunicato alcuni risultano incompleti e non tutti sono nello stesso stato di conservazione.

“Il mercimonio di atti legati all’inchiesta sul caso Moro è un’ulteriore vergogna e un insulto alle vittime del terrorismo, in particolare a quelle di via Fani”, dice l’avvocato Walter Biscotti, legale dei familiari delle vittime nelle nuove inchieste. Il penalista commenta la messa all’asta di un volantino dei brigatisti di rivendicazione del rapimento dello statista e dell’uccisione degli uomini della scorta.

“Ricordo che i familiari delle vittime – afferma l’avvocato Biscotti – sono le uniche che hanno per decenni sopportato il peso del piombo di quegli anni. Dopo la guerra, il terrorismo è stato il punto più critico per la democrazia di questo Paese. Il sacrificio delle vittime ha consentito allo Stato di tenere dritta la schiena della democrazia. Pertanto è inaccettabile speculare sul sangue di chi ha servito lo Stato e sul dolore dei loro familiari”. Secondo il legale dei familiari delle vittime di via Fani “sarebbe interessante scoprire la provenienza del documento che è un originale”.

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