Migranti. Rapporto Astalli, nel 2021 raddoppiati sbarchi. In aumento abusi e torture su donne

AgenPress – Nel 2021 sono 67.040 i migranti arrivati in Italia via mare, quasi il doppio rispetto ai 34.154 dell’anno scorso. I minori stranieri non accompagnati sono stati 9.478, a fronte dei 4.687 del 2020. Ancora oggi circa due migranti su tre sono ospitati nei CAS, i centri di accoglienza straordinaria pensati per far fronte all’arrivo di grandi nu meri. Il sistema dell’accoglienza diffusa (SAI), con piccoli numeri e progetti d’integrazione più mirati ai loro ospiti, accoglie solo circa 25.000 persone delle 76.000 presenti nelle strutture
convenzionate.

Lo dice il Rapporto annuale del Centro Astalli. “Il sistema dell’accoglienza diffusa (Sai), con piccoli numeri e progetti d’integrazione più mirati – rileva anche il servizio ai rifugiati dei Gesuiti -,accoglie solo circa 25.000 persone delle 76.000 presenti nelle strutture convenzionate”.

Le persone in situazioni di particolare fragilità – vittime di tortura, violenza intenzionale o abusi sessuali – che nel corso dell’anno sono state accompagnate dal Centro Astalli attraverso l’azione coordinata del servizio medico e dello sportello legale sono state numerose. Quasi tutte le donne seguite dal servizio di ginecologia (213 nel 2021) hanno subito torture, violenza di genere o abusi, nei Paesi di origine o durante i viaggi.

Le vittime di tortura che si sono sottoposte a una visita per il rilascio del certificato medicolegale da presentare alla Commissione Territoriale sono state 334, in prevalenza uomini ma con una percentuale di donne in aumento (il 32% del totale), provenienti soprattutto da Nigeria, Senegal ed Eritrea. Spesso il disagio di queste persone, che fatica sempre più a emergere nelle prime fasi dell’arrivo, esplode più tardi: nei centri di accoglienza in convenzione con il SAI la percentuale di rifugiati vulnerabili è in aumento (37% sono vittime di tortura e violenza): lavorare su percorsi di integrazione quando è venuta meno una presa in carico tempestiva della vulnerabilità rappresenta un aggravio molto serio sulla riuscita dei percorsi di autonomia.

Una sottolineatura doverosa riguarda coloro che hanno vissuto l’esperienza del carcere
in Libia: in modo pressoché unanime raccontano di abusi, violenze e persecuzioni.
Nel 2021 si sono aggiunti a loro i migranti che sono riusciti ad arrivare in Italia passando
dai Balcani e che raccontano di percosse e violenze da parte di forze dell’ordine nel
tentativo di respingerli.

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