Mercato immobiliare residenziale. Indagine 2° quadrimestre 2022. “L’inflazione spinge i prezzi delle case”

AgenPress – Nel secondo quadrimestre 2022 per gli agenti immobiliari Fimaa – Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia – intervistati il mercato della compravendita abitativa è caratterizzato da una stabilizzazione del numero degli scambi, della domanda per l’acquisto e dei prezzi di compravendita. L’offerta è percepita in riduzione per il 48,8% dei giudizi raccolti. 
La fotografia del sentiment del mercato immobiliare residenziale, riferito al consuntivo del secondo quadrimestre 2022 e previsioni per il terzo quadrimestre, realizzato dall’Ufficio studi Fimaa  coordinato da Andrea Oliva – evidenzia un mercato ancora stabile, ma con percentuali di crescita “più limitate”.

Le risposte sull’indagine, fornite dai rilevatori Fimaa (attraverso un questionario online, con metodologia Cawi) hanno riguardato le città e le province di: Ancona, Arezzo, Barletta-Andria-Trani, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Cremona, Cuneo, Enna, Firenze, Foggia, Forlì-Cesena, Genova, Grosseto, Imperia, La Spezia, Lecco, Livorno, Lucca, Massa-Carrara, Matera, Messina, Modena, Napoli, Olbia-Tempio, Oristano, Parma, Pavia, Pesaro e Urbino, Piacenza, Pisa, Pistoia, Pordenone, Prato, Ragusa, Ravenna, Rimini, Roma, Sassari, Savona, Siracusa, Taranto, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Vercelli, Verona, Viterbo, permettendo di tracciare un quadro congiunturale significativo del mercato anche del prossimo quadrimestre. Il sentiment ipotizza un decremento del numero degli scambi (42,8% dei giudizi) con prezzi medi di vendita stabili (quota del 73,2%). 
L’orientamento degli operatori sul mercato nei prossimi 4 mesi prevede un rialzo generale dei prezzi e del numero di compravendite per il 31% degli interpellati. Il 14,3% teme la riduzione del potere di acquisto dei salari (l’inflazione tuttavia potrebbe anche favorire l’acquisto di immobili) per i rincari dell’energia (che ha ripercussioni anche sui canoni di locazione) e gli aumenti dei costi delle materie prime.
Il rialzo dei tassi di interesse sui mutui, secondo quasi il 21% delle risposte ricevute, sta mostrando i primi problematici effetti, con rallentamenti anche nel perfezionamento delle compravendite garantite dallo Stato (giovani under 36): basti ricordare che l’EURIRS a 25 anni è cresciuto, da inizio febbraio, in due mesi di 2 punti percentuali.
 Seguono le preoccupazioni per l’andamento complessivo dell’economia col 18,3%. Il 13% di risposte riguarda in tal caso l’economia tout court, mentre il 3,6% riguarda la perplessità sulla tenuta del sistema occupazionale ed infine l’1,7% la cattiva distribuzione dei redditi. 

Tra i fattori negativi meno rilevanti, compaiono in ordine decrescente:
– L’incertezza politica (nazionale ed internazionale): 5,5% delle risposte;
– La guerra Federazione Russa-Ucraina (4,5% dei giudizi);
– L’incertezza e l’esaurimento del Superbonus 110% (4,5%);
– La preoccupazione per l’aumento della tassazione immobiliare (3,9%);
– La scarsità di immobili in offerta (3,0%).

Possono fare presagire un mercato immobiliare in salute:
– Le agevolazioni per i giovani sotto i 36 anni (3,4%);
– La domanda di investimento da parte di italiani (1,3% di risposte) e di stranieri (0,7%);
– Le dinamiche favorevoli del mercato delle locazioni (a scapito, però, di quello delle compravendite; 0,7%). (Tav. A3).

Il mercato delle locazioni. Nel corso del 2021, il numero di abitazioni locate in Italia è stato oltre 1 milione e 365mila, quasi il 6% in più rispetto all’anno precedente. Nel secondo quadrimestre 2022, secondo il 53% dei giudizi raccolti dagli agenti immobiliari Fimaa, ad una domanda in ulteriore rafforzamento, corrisponde un’offerta in leggera flessione (46,6%), con un numero di contratti e valori dei canoni di locazione sugli stessi livelli del primo quadrimestre dell’anno.

Le previsioni per il terzo quadrimestre dell’anno, a giudizio della maggior parte degli operatori Fimaa interpellati, sono improntate sulla stazionarietà (66,4% delle opinioni per il numero di contratti ed il 58,5% per i canoni di locazione). Per i canoni di locazione, tuttavia, il 24,4% di operatori immobiliari ipotizza un incremento. (tav. 4).

Andamento e aspettative sul mercato dell’affitto di abitazioni  (giudizi % espressi dagli agenti interpellati)

Fonte: Ufficio Studi FIMAA – Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari

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