Massimiliano Fedriga: “Nasce il Primo Festival delle Regioni”

AgenPress. “E’ necessario rafforzare il ruolo delle Regioni a livello nazionale perché abbiamo visto che partendo dai territori si possono dare migliori risposte ai cittadini”, dichiara il presidente della Conferenza delle Regioni annunciando la manifestazione “L’Italia delle Regioni”, che si svolgerà in Lombardia il 5 e il dicembre, per rafforzare il ruolo delle Regioni.
Infatti la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome si confronta il 5 dicembre a Milano (Palazzo Regione Lombardia) e il 6 a Monza (Villa Reale) per elaborare e costruire proposte utili a potenziare il ruolo e le diverse identità delle venti Regioni e delle due Province autonome che compongono l’Italia.
Per le prospettive strategiche sono previsti 5 Tavoli di lavoro: 1) Le Regioni e le reti; 2) Il modello dell’urbano – regionale. Come le Regioni possono tenere assieme città e territori; 3) Welfare ed equilibri sociali: lavori, salute, formazione, demografia; 4) Terra e territorio. L’ambiente; 5 Geopolitica, Europa e PNRR.

“Non deve essere una competizione fra Stato centrale e territorio – spiega Fedriga – ma anzi una grande alleanza istituzionale che abbia come obiettivo le risposte che possiamo dare ai nostri cittadini.

Questo primo festival delle Regioni nasce dalla volontà di confronto tra le Regioni, le istituzioni, gli stakeholders, ma soprattutto vuole rafforzare anche la percezione che i cittadini hanno dell’ente regionale visto che svolge moltissime funzioni che riguardano i diritti fondamentali pensiamo prima di tutti quelli legati alla sanità e al diritto di salute”.
Le regioni rivendicano il mancato ruolo nel PNRR: “è nato escludendo le Regioni superando le Regioni e quindi non avendo una visione di coordinamento in area vasta dei diversi interventi.
Nasce ancora con il Governo Conte 2 e rappresenta un problema perché rischia di non permettere che l’attuazione del Pnrr da una parte si possa realizzare nei tempi necessari dall’altro possa veramente avere veramente effetti di sviluppo per il Paese.
Io ricordo che i fondi Pnrr sono soldi a debito. Un debito diretto per l’Italia, un debito indiretto quello europeo a cui parteciperemo pro quota quindi devono creare Pil per poterlo ripagare e quindi sviluppo.
Per quello il coinvolgimento delle Regioni è fondamentale per la realizzazione del Pnrr stesso. Il nuovo Governo ha dato disponibilità a riaprire un dialogo importante con le Regioni. Anche il Governo Draghi ha fatto qualche passo avanti ma dobbiamo farne ancora molti per raggiungere gli obiettivi. Noi vogliamo essere protagonisti non per la necessità di avere un ruolo ma per il successo del Paese e del sistema Italia. Senza il coinvolgimento delle Regioni il Pnrr non potrà arrivare a buon fine e questo sarebbe un problema serissimo non soltanto per i conti del Paese ma anche per il futuro del sistema Italia”.
Le Regioni discuteranno a Milano il 5 dicembre anche di urbanistica e territorio: “Le Regioni già oggi – spiega Fedriga – hanno un ruolo importante, se non esclusivo ovviamente, ma un ruolo importante per interventi contro il dissesto idrogeologico. Però penso che noi dobbiamo cambiare la concezione del Paese nell’affrontare la tutela del territorio e la lotta al dissesto. Ovvero è necessario semplificare e fare gli interventi. Purtroppo tante volte alcuni interventi importantissimi vengono lasciati perdere perché c’è stata, seppur non detta in modo esplicito, però un’impostazione ideologica ovvero quella: il territorio per tutelarlo non bisogna toccarlo. Molto sbagliato. Questo in realtà vuol dire abbandonare il territorio. Noi dobbiamo fare e mettere in campo interventi, di buon senso sia ben chiaro, ma interventi che vadano a proteggere il territorio. Senza l’intervento dell’uomo il territorio rischia molti problemi e molte conseguenze, è ovvio che parlo di interventi di buon senso perché poi ci sono gli interventi negativi dell’uomo e sono quelli che purtroppo vediamo come i casi di abusivismo che in realtà mettono in pericolo la vita delle persone e indeboliscono il territorio invece che rafforzarlo. Però noi dobbiamo utilizzare un’impostazione pragmatica sapendo che alcuni interventi sono fondamentali per la tenuta del territorio stesso”.
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