Manovra: il governo pone la fiducia al Senato. Ecco le principali misure

AgenPress –  Il governo ha posto la fiducia in Aula al Senato sulla legge di bilancio. A chiederla il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani.

Le dichiarazioni di voto sulla fiducia in Aula al Senato sulla manovra prenderanno il via domani dalle 9.

La Camera aveva approvato in prima lettura la mattina della vigilia di Natale, dopo una maratona notturna di oltre 12 ore. Il disegno di legge è stato approvato infine con con 197 sì e 129 no. Il governo aveva ottenuto la fiducia con 221 voti favorevoli, 152 voti contrari e 4 astenuti, in un serata non priva di momenti di tensione dopo che il governo aveva presentato due nuovi emendamenti.

Regime forfettario e flat tax

Sale da 65.000 a 85.000 euro la soglia di ricavi e compensi che consente ai lavoratori autonomi di accedere all’imposta forfettaria del 15%. Esordio per la flat tax nella forma ‘incrementale’. Per gli autonomi che non aderiscono al regime forfettario, si applica la tassa piatta del 15% sugli aumenti di reddito calcolati rispetto ai tre anni precedenti.

Per i redditi fino a 35 mila euro il cuneo fiscale è ridotto di due punti percentuali, mentre per i redditi fino a 25 mila euro il taglio del cuneo è di tre punti. I premi produttività fino a 3 mila euro sono tassati al 5%.

Smart working

Proroga dello smart working fino al 31 marzo 2023 per i lavoratori pubblici e privati fragili. Nel testo non c’è riferimento ai genitori con figli under 14 anni. Il datore di lavoro deve assicurare la prestazione in modalità agile “anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento”.

Energia

Numerosi gli interventi per contrastare il caro energia, capitolo a cui è riservato gran parte dello stanziamento di questa manovra. Le risorse destinate per i primi tre mesi del 2023 sono rivolte a famiglie e imprese e ammontano a oltre 21 miliardi di euro. Tra le modifiche un fondo da 2,5 milioni alla confederazione nazionale Misericordie d’Italia e uno da 1,5 milioni per le vetrerie di Murano.

È confermata l’eliminazione degli oneri impropri delle bollette, viene rifinanziato fino al 30 marzo 2023 il credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale che per attività come bar, ristoranti ed esercizi commerciali sale dal 30% al 35%, mentre per le imprese energivore e gasivore passa dal 40% al 45%.

Tra gli interventi anche l’iva ridotta al 5% sui consumi di gas metano. Per i comparti sanità, agricoltura, enti locali, trasporto pubblico locale, sono previsti interventi ad hoc per fronteggiare il caro energia e assicurare la prosecuzione dei servizi.

Aumenta la platea dei percettori del bonus sociale nel settore elettrico e in quello del gas. La soglia Isee per accedere al bonus da parte dei soggetti economicamente svantaggiati sale da 12.000 a 15.000 euro.

Reddito di cittadinanza e nuovo reddito alimentare

Nel 2023 il Reddito sarà versato ai percettori abili al lavoro per sette mesi anziché per otto, come stabiliva il disegno di legge di bilancio approvato dal Consiglio dei Ministri. L’ulteriore stretta comporta un aumento dei risparmi che salgono da 743 milioni di euro a 958 milioni di euro.

Arriva anche la decadenza automatica dal beneficio nel caso in cui non si accetti la prima offerta di lavoro:  salta la parola “congrua”, ma serve ancora un decreto per definire il tipo di offerta non rifiutabile.

Inoltre, i ragazzi tra 18 e 29 anni che non hanno completato la scuola dell’obbligo, per ricevere il reddito di cittadinanza sono tenuti a iscriversi a percorsi formativi o comunque funzionali all’adempimento dell’obbligo scolastico.

Novità assoluta è il reddito alimentare, un fondo sperimentale da erogare “ai soggetti in condizioni di povertà assoluta” ,”pacchi alimentari realizzati con l’invenduto della distribuzione alimentare, da prenotare mediante una applicazione e ritirare presso uno dei centri di distribuzione ovvero ricevere nel caso di categorie fragili”.

Lo prevede un emendamento alla legge di bilancio approvato in commissione. La dotazione è di 1,5 milioni nel 2023 e 2 milioni nel 2024 e le modalità attuative saranno affidate a un decreto del ministero del lavoro.

Pensioni e opzione donna

Si avvia per il 2023 ‘quota 103’ che consente di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica. Chi decide di restare in servizio può scegliere di non avere il versamento dei contributi previdenziali che quindi restano in busta paga.

I trattamenti per gli over 75 salgono a 600 euro. Si tratta di un ‘aumento transitorio’ che si applica per il solo 2023, e che con ogni probabilità sarà riconfermato. Sono circa 5,5 milioni i soggetti interessati e il costo dell’intervento ammonta a 270 milioni di euro.

Si modifica il meccanismo di rivalutazione delle pensioni rispetto a quanto previsto nel disegno di legge di bilancio approvato dal Consiglio dei Ministri. Confermata la rivalutazione piena per le pensioni più basse, per le altre l’adeguamento percentuale si riduce con l’aumentare dell’importo. Quelle tra 4 e 5 volte il minimo (circa 2.600 euro lordi al mese) avranno per il periodo 2023-2024 un adeguamento automatico pari all’85% anziché all’80%. Quelle tra 5 e 6 volte il minimo passano dal 55% al 53%, i trattamenti tra 6 e 8 volte il minimo dal 50% al 47%, mentre per i trattamenti più elevati, superiori a 10 volte il minimo, l’adeguamento si riduce dal 35% al 32%.

Cambia opzione donna, con l’uscita a 60 anni – un anno in meno per ogni figlio fino a due – per 3 categorie svantaggiate. L’anticipo pensionistico è riservato alle donne caregiver, alle invalide al 74% e alle lavoratrici di aziende in crisi. In quest’ultimo caso l’uscita è possibile con 58 anni d’età indipendentemente dal numero dei figli.

Tetto al contante: 5.000 euro

L’innalzamento del tetto al contante resta a 5.000 euro, a partire dal primo gennaio 2023. Alla fine, la norma non è stata stralciata per allinearci agli altri paesi europei dove i tetti al contante sono più alti o non ci sono affatto.

Tregua fiscale

Le diverse misure consentono ai contribuenti di chiudere in maniera agevolata i ‘conti’ aperti con il fisco. Gli interventi prevedono la sanatoria delle irregolarità formali sulle dichiarazioni dei redditi, una forma speciale di ravvedimento, la definizione agevolata degli atti di accertamento, la conciliazione agevolata, la regolarizzazione dei versamenti, l’annullamento automatico delle cartelle sotto i 1.000 euro.

In particolare, lo stralcio automatico delle cartelle fino a mille euro relative al periodo 2000-2015 slitta al 31 marzo ma restano fuori le sanzioni amministrative, multe comprese, e saranno i comuni a decidere se cancellare o meno imposta e sanzioni (gli interessi saranno in ogni caso cancellati). Alle rateizzazioni della definizione agevolata delle cartelle si applica un tasso di interesse del 2% anziché il tasso reale.

Superbonus 110%

Per fruire dell’agevolazione del 110% sulle ristrutturazioni edilizie si concede ai condomini più tempo per la presentazione della comunicazione di inizio attività asseverata (Cila). Il termine viene esteso dal 25 novembre 2022 al 31 dicembre 2022. Le delibere condominiali devono comunque essere già state adottate entro il 24 novembre 2022. Da ricordare che con il dl aiuti quater l’agevolazione è stata ridotta al 90% per il 2023.

Bonus casa per giovani

Le agevolazioni per l’acquisto della prima casa per gli under 36 vengono prorogate a tutto il 2023. L’articolo 18 del testo dispone, infatti, una deroga fino al 31 dicembre 2023 per la disciplina emergenziale del Fondo Gasparini di solidarietà per la sospensione dei mutui relativi all’acquisto della prima casa. Il testo proroga poi al 31 marzo 2023 la disciplina emergenziale del Fondo di garanzia per la prima casa, con particolare riferimento alla più alta misura della garanzia rilasciata dal medesimo Fondo. Il comma 2 dispone il rifinanziamento del Fondo di garanzia per la prima casa per l’anno 2023 con l’assegnazione di ulteriori 430 milioni di euro.

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