Manovra. Conte accusa Meloni e Giorgetti di fare la “trojka”. Ci batteremo per far ascoltate le nostre ragioni

AgenPress – “Oggi il problema della trojka è stato risolto, la trojka ce l’abbiamo qui in Italia e ha il volto del presidente Meloni e del ministro Giorgetti“. Così il leader del M5S Giuseppe Conte presentando gli emendamenti M5S alla manovra nella sede del Movimento in via di Campo Marzio.

“Giorgia Meloni  era evidentemente troppo impegnata a urlare mentre noi, al governo, eravamo intenti a imprimere una svolta in Ue per superare politiche di austerità”.

 “Se non l’avessimo vista scritta nero su bianco non avremmo potuto credere a una manovra così misera. Sapevamo che le ricette della destra sono inadeguate ma non ci aspettavamo che un governo politico proponesse una manovra così senza coraggio né visione e senza attenzione alcuna alle fasce fragili popolazioni, acuendo la distanza dei palazzi della politica rispetto alla realtà. Da chi si definisce patriota ci saremmo aspettati qualcosa di diverso”.

“Con la manovra di bilancio, in questo periodo natalizio il Governo ha iniziato a recapitare nelle case degli italiani i suoi ‘regali’ per questo Natale” attacca. “Sotto l’albero, famiglie e imprese si ritroveranno precarietà e voucher, il taglio immediato del Rdc per oltre 600mila persone fragili; taglio di 6 miliardi in due anni alla rivalutazione delle pensioni, che infligge un colpo durissimo alle pensioni medie e medio-basse; la diminuzione della spesa sanitaria e il taglio di centinaia di scuole”.

Ostruzionismo in Aula sulla manovra? “Ci batteremo per far ascoltate le nostre ragioni, poi, c’è il solito dilemma dell’esercizio provvisorio che non fa bene al Paese. Ci batteremo affinché, nei limiti temporali propri della manovra, le nostre posizioni vengano accolte”.

Contro il condono fiscale “abbiamo presentato un emendamento”. “Come filosofia non siamo per favorire gli evasori ma ci rendiamo conto di una situazione di difficoltà oggettiva del paese e puntiamo a una rateizzazione ragionevole”.

“Il M5S era disponibile sin dalla prima ora a collaborare per migliorare le politiche attive del lavoro. Eravamo predisposti per lavorare a un tavolo con il governo” ma “non c’è stata nessuna risposta se non il taglio al Rdc e il suo completo smantellamento. Bene per Calenda che ha incontrato Meloni ed è uscito soddisfatto da palazzo Chigi” e “se Meloni in un supplemento di ravvedimento dovesse cambiare idea, noi disponibili domani mattina a concordare revisioni”.

“Ma – aggiunge Conte – non mi sembra che l’atteggiamento sia quello, anzi è un atteggiamento di grande arroganza. Lo abbiamo visto oggi al Senato. E serio e responsabile, dopo aver paragonato i percettori di reddito a dei tossici, associare il Rdc ai militari russi che hanno aggredito il Paese in modo vile e ingiustificato?”.

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