Maltrattamento animali. Maiali nella filiera del prosciutto Parma, ammassati, mutilati e lasciati morire in agonia

AgenPress – Gravissimi maltrattamenti sui vitelli: questo quanto emerge dall’’ultima inchiesta diffusa ieri da Essere Animali su un allevamento di mucche per la produzione di Grana Padano che testimonia l’ennesimo caso di maltrattamenti all’interno di un allevamento nelle filiere considerate di “eccellenza”.

Lo sfruttamento degli animali non conosce distinzione: anche nelle filiere dei prodotti più celebrati del Made in Italy gli animali vivono in condizioni di estrema sofferenza, vittime di un sistema zootecnico crudele e di gravi violazioni delle pur minime norma a loro tutela. Le investigazioni di LAV e di altre associazioni mostrano da anni la vera faccia della produzione considerata fiore all’occhiello del nostro Paese.

Le immagini mostrano maiali nella filiera del prosciutto di Parma, ammassati in spazi sporchi, sottoposti a routinarie mutilazioni, e lasciati morire in agonia. Anche le scrofe in questa filiera non hanno un trattamento migliore, confinate nelle gabbie di gestazione e allattamento in un ciclo costante di ingravidamento e parto.

Mucche allevate per produzioni di formaggi DOP 

Le mucche “da latte” sfruttate nelle produzioni di formaggi esportati e consumati in tutto il mondo, costrette a ritmi di produzione insostenibili che provocano un’usura del loro corpo già a 5 anni di età, quando in natura potrebbero vivere fino a 20 anni. Le mucche sfruttate per il loro latte sono separate forzatamente dai vitelli appena nati, che vengono isolati in box singoli e alimentati in modo artificiale, nella totale impossibilità di soddisfare le proprie esigenze etologiche di socialità e rapporto con la madre.

Regole più stringenti e maggiore tutela per gli animali 

Le inchieste rese pubbliche nel corso degli anni mostrano una situazione inaccettabile e nascosta agli occhi del consumatore, che è convinto di acquistare un prodotto di eccellenza che, invece, nasconde una realtà ben diversa. Casi come quello diffuso da Essere Animali non sono un’eccezione ma la drammatica regola. Noi continueremo a combattere questa realtà portando alla luce ciò che l’industria zootecnica vuole tenere nascosto, chiedendo regole più rigide e maggiori controlli, oltre che certezza della pena per chi si macchia di crimini contro gli animali.

Aiutaci ad ottenere maggiori tutele per gli animali negli allevamenti e a fare un passo vero la fine del loro sfruttamento a scopo alimentare: sostieni anche tu la campagna #NoAnimalLeftBehind

Lorenza Bianchi
Area Animali negli allevamenti

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