Legge italiana e gioco: ecco cosa c’è da sapere

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AgenPress. Avrete sicuramente notato una fortissima espansione e diffusione, negli ultimi anni, di sale da gioco fisiche e siti di gioco online. Ma effettivamente, sapete cosa preveda la legge per questo tipo di settore? Ci sono delle normative assolutamente precise e che andrebbero conosciute per capire effettivamente cosa preveda la legge italiana, ora che il gioco online si è diffuso in maniera impressionante.

D’altronde, la tecnologia, come in tanti altri settori, ha spesso influenzato la natura di certe attività e soprattutto la produzione legislativa. Consideriamo che il settore del gioco è stato uno di quelli più mutati grazie alla tecnologia e al digitale: oggi è possibile giocare persino a casino live, che simulano perfettamente l’esperienza dei casino fisici. Ma vediamo nel dettaglio.

Gioco in Italia

Tra le prime leggi significative del nostro Paese, le quali erano volte proprio a normare il settore, troviamo sicuramente la numero 266 del 2005. Con questa veniva attribuita la facoltà di regolamentare il settore, anche online, ad un ente appaltatore, l’Agenzia delle dogane e dei Monopoli (ex AAMS, attuale ADM). Qualche anno più tardi, con la legge numero 88 è stata resa obbligatoria da parte dei siti del settore la presentazione dei documenti di identità degli utenti: senza la procedura in questione, gli utenti non possono registrarsi al sito e quindi fruirne.

Ma è probabilmente con la legge del 2018, nota come Decreto Dignità, che il settore ha visto uno spartiacque abbastanza significativo. Una legge molto criticata e al contempo apprezzata. La normativa che ha rivoluzionato il settore ha posto fine alla possibilità delle società, i bookmakers, di qualsiasi forma di pubblicità. Parliamo di sponsorizzazioni via internet, via Tv e quant’altro.

Difatti, le società del settore non possono in nessun caso promuovere la loro attività. Si è trattato di una presa di posizione molto drastica da parte del Governo, che però non ha riscosso un successo sperato: basti guardare i dati che confermano come le persone in realtà non giocano di meno, anzi. La mossa probabilmente, a detta di molti, è stata solo deleteria per tantissime attività e società che hanno visto vedersi annullare contratti importanti.

L’Europa e il gioco

La Legge Europea si è mossa con colpevole ritardo nella ricorda di una normazione del settore. Basti pensare al fatto che solo nel 2013 è arrivata la decisione circa gli stati membri, legittimati ad approvare norme in maniera totalmente autonoma. Un anno dopo, il Parlamento europeo ha esortato gli stati membri ad attivarsi in maniera rapida per realizzare qualcosa di concreto. Sicuramente ha inciso il fatto che il settore del gioco si sia espanso notevolmente grazie alla rete, dando vita ad un vuoto normativo, potenziale e in alcuni casi in atto.

Controllare un numero così grande di siti di gioco non è facile e la legge deve muoversi in maniera veloce. Ancora oggi, le decisioni vengono prese in maniera più decisiva dai Comuni e dalle Regioni: spessissimo le decisioni sono molto più restrittive rispetto a quello che prevede la legge Statale.

 

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