L’ANCRI per le future generazioni. Comprendere il disagio psicologico dei ragazzi e prevenire i comportamenti a rischio

AgenPress. Oggi 18 novembre 2022 si celebra la Giornata europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento sessuale e l’abuso sessuale. Istituita 7 anni fa dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa per fermare la violenza sessuale contro i bambini, ogni anno viene dedicata ad una priorità tematica. L’edizione del 2022 si concentra su “Fare le cose per bene: garantire una giustizia a misura di bambino attraverso le strutture Barnahus in Europa, un modello promosso per combattere lo sfruttamento sessuale e l’abuso sessuale dei minori a casa, a scuola, durante le attività extrascolastiche, per strada, per telefono, attraverso una webcam o online in generale, attraverso il coordinamento di indagini parallele in ambito penale e di welfare sociale in un ambiente sicuro e adatto ai bambini. Giudice, pubblico ministero, polizia, operatori sociali e professionisti del settore medico come psicologi e medici forensi si coordinano per ottenere, dalle minori vittime di abusi sessuali, le informazioni necessarie allo svolgimento di indagini e procedimenti giudiziari, nonché per aiutare i minori fornendo assistenza medica e terapeutica.

Il 20 novembre 2022, due giorni dopo, si celebra la Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. In occasione di questa ricorrenza, il Servizio analisi criminale del Dipartimento della PS – Direzione centrale della Polizia criminale, ha realizzato un elaborato sull’andamento dei reati riconducibili alla violenza nei confronti dei minori. Il “Rapporto sui minorenni vittime di abuso” focalizza l’analisi sui reati che maggiormente hanno colpito i minori, nel biennio 2020-2021, nonché nel primo semestre 2022, confrontato con lo stesso periodo dell’anno precedente. In particolare, sono stati analizzati i seguenti reati: abbandono di persone minori o incapaci, abuso dei mezzi di correzione o di disciplina, adescamento di minorenni, atti sessuali con minorenne, maltrattamenti contro familiari e conviventi, pornografia minorile, sottrazione di persone incapaci, violazione degli obblighi di assistenza familiare, violenza sessuale. Dall’analisi è emerso che nel primo semestre dell’anno in corso, nell’ambito di una complessiva diminuzione del 10 per cento dei reati commessi, i delitti di abuso dei mezzi di correzione o di disciplina, violenza sessuale e violenza sessuale aggravata perché commessa presso istituti di istruzione subiscono invece un aumento. Inoltre, si è evidenziato, un notevole incremento di adescamento online, cyberbullismo e sextortion e revenge porn.

Nell’ambito di queste due giornate celebrative, l’Associazione Nazionale Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (ANCRI) scende in campo per comprendere il disagio psicologico dei ragazzi e prevenire i comportamenti a rischio: altro fenomeno che sta mettendo in crisi minori, famiglie, scuola, altre agenzie educative, forze di polizia e autorità giudiziaria minorile.

Negli ultimi tempi – scrive oggi il Prefetto Francesco Tagliente sul “Giornale di Pistoia” – stiamo registrando un crescente numero di minori protagonisti di atti di violenza, aggressioni, risse, e rapine anche a mano armata. Alcuni nonostante la giovanissima età hanno un pesante curriculum di violenze.

Prefetto Francesco Tagliente

Senza girarci troppo intorno con le parole – dice il Prefetto Tagliente- dobbiamo domandarci se abbiamo colto tutti i rischi che corrono i nostri ragazzi e le future generazioni. Di chi è la responsabilità di tutto questo? Cosa avremmo dovuto fare, e cosa si può ancora fare per tutelare i nostri ragazzi?

A queste ed altre domande proveranno a dare una risposta, sabato 19 novembre, i partecipanti all’incontro-dibattito sul tema “L’ANCRI per le future generazioni: comprendere il disagio psicologico per prevenire i comportamenti a rischio”, organizzato a Palermo dall’ANCRI. Per i saluti istituzionali interverranno il Sindaco di Palermo, Roberto Lagalla; il Presidente della sezione ANCRI Palermo, Matteo Neri; il Presidente nazionale ANCRI, Tommaso Bove; il Questore di Palermo, Leopoldo Laricchia e la Vice Prefetto Vicario di Palermo Anna Aurora Colosimo.

Il dibattito sarà moderato dal prefetto Tagliente che aprirà i lavori con una relazione introduttiva sui comportamenti a rischio dei giovani con un cenno alla evoluzione del fenomeno delle gang giovanili.

Interverranno poi, il Prof. Mario Rusconi, Presidente dell’Associazione Nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola di Roma; il Prof. Nicola Ferrigni, Direttore Osservatorio permanente sui giovani “Generazione Proteo”, esperto di politiche giovanili, Professore di Sociologia e Maria Carla Bocchino, Dirigente Superiore della Polizia di Stato, Delegata ANCRI alle politiche giovanili.

Per gli aspetti psicologici e psichiatrici del fenomeno, interverrà il neuroscienziato psichiatra Pietro Pietrini, professore di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica della Scuola IMT Alti Studi Lucca. È previsto anche un intervento del Prof Manlio Corselli, Professore di filosofia politica presso il dipartimento di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali dell’Università degli Studi di Palermo e del Questore di Livorno Roberto Massucci.

Con questa iniziativa – scrive ancora Tagliente – l’ANCRI, che ha recentemente varato un progetto dal titolo “L’ANCRI per le future generazioni” vuole dare il proprio contributo per tentare di frenare l’emulazione dei cattivi educatori.

Con il Questore di Livorno Roberto Massucci – aggiunge Tagliente – nel corso dei nostri frequenti scambio di saperi operativi, siamo giunti alla convinzione che c’è bisogno di un impianto legislativo che garantisca la “paura delle conseguenze” e che debbono essere disegnati percorsi provvedimentali, preferibilmente non penali, che accorcino in maniera significativa il tempo che oggi intercorre tra il fatto e la conseguenza che ad esso si connette. In sintesi è necessario rivedere gli strumenti nella cassetta degli attrezzi per scegliere la strada giusta.

Condivido in pieno con il Questore Massucci – conclude Tagliente – quando sostiene che occorrerebbe 1. Tipizzare i comportamenti che si intende sanzionare; 2. Individuare provvedimenti sanzionatori sul piano amministrativo ovvero limitativi sul piano delle misure di prevenzione di competenza del Questore e solo in caso di recidiva prevedere sanzioni penali; 3. Varare un regolamento quadro dei comportamenti da tenere nelle scuole sulla base del quale i dirigenti scolastici possono adottare il proprio regolamento attuativo; 4. Definire mediante sanzioni amministrative immediate la responsabilità genitoriale; 5. Individuare percorsi di assistenza psicologica da affiancare ai meccanismi sanzionatori; 6. Adottare a livello nazionale un programma di cooperazione interistituzionale da calare nel rapporto sul territorio tra Dirigente scolastico provinciale e Questore in quanto Autorità tecnica di pubblica sicurezza.

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