La sicurezza del gioco legale in Italia

AgenPress. La sicurezza, si sa, è un argomento che sta a cuore a chiunque. Sapere di poter dedicare qualche momento al gioco e allo svago al riparo da malintenzionati è l’aspetto più importante dei giochi d’azzardo, fisici e digitali. E questo lo sanno bene i concessionari, sempre attenti a proporre nuove tecnologie per la salvaguardia dei dati sensibili, e lo sa bene lo stato, che assicura all’utente un ambiente protetto attraverso leggi e controlli sempre più rigidi. Tali controlli, oltre che per combattere movimenti mafiosi e riciclaggio di denaro, sono finalizzati anche alla tutela dei più deboli.

Ed è l’intento dichiarato dal Decreto Dignità del 2018, voluto fortemente dall’allora Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, approvato in Senato con 155 voti a favore sui 281 totali. Tra i punti più importanti del decreto c’era l’abolizione della pubblicità sul gioco d’azzardo, con un occhio di riguardo verso le società sportive, principali beneficiari di sponsorizzazioni in tal senso.

Anche se l’Italia è da sempre uno dei paesi con i controlli sul gioco online più rigidi al mondo. Ottenere una licenza non è per nulla semplice, e le piattaforme regolamentate, come il casino online Starvegas ad esempio, faticano non poco per rispettare i numerosi paletti imposti dallo stato. D’altronde non c’è altro modo per avere un controllo totale su quello che è riservato per legge allo Stato e affidato in concessione agli operatori professionali.

Solo nel 2021 sono arrivate nelle casse dell’Erario italiano 8,4 miliardi di euro dal settore dei giochi. Un numero inferiore agli 11,4 miliardi del 2019, ma considerando che negli ultimi due anni le sale giochi, scommesse e bingo sono state chiuse per la pandemia, si tratta di un dato davvero impressionante, ed è in crescita di anno in anno. Per quanto riguarda le vincite degli italiani invece, in relazione allo stesso anno, siamo ad oltre 95 miliardi di euro.

Un giro d’affari importante che non può essere lasciato in balia del caso, ma deve avere un sistema di controllo molto rigido. Soprattutto sui nuovi giochi, poiché ogni giorno decine di nuovi titoli vengono immessi sul mercato online, e per ognuno di loro va garantita la sicurezza necessaria per il giocatore che vi si approccia per la prima volta. I sistemi di vincita chiari, il generatore di numeri casuali a norma e la percentuale di pagamento al giocatore corretto sono solo alcuni dei parametri che i nuovi giochi devono rispettare per essere promossi nei casino con licenza italiana.

Per quanto riguarda i casinò fisici, o meglio, le sale gioco, le sale scommesse e le sale bingo, esiste già una normativa regionale a tutela dei soggetti a rischio. Tale norma impedisce l’attività di queste sale nei pressi dei “luoghi sensibili”, come scuole, centri anziani e campi sportivi. Inoltre, prevede degli orari di apertura e chiusura volti sempre ad impedire che i soggetti fragili possano accedervi con facilità. Questo può creare a volte difficoltà per i gestori dei locali che, non potendo aprire nei centri urbani, si ritrovano relegati nelle periferie dove il territorio non consente l’apertura e l’attività utile a giustificare l’apertura.

Gli operatori di settore chiedono una normativa che contrasti sì il fenomeno della ludopatia, ma che permetta ai giocatori consapevoli di poter accedere a strutture legali e perfettamente a norma proprio per evitare approcci al gioco illegale o al solo gioco online. È un tema che sta a cuore anche alle centinaia di lavoratori dipendenti impiegati nel settore, che vorrebbero un piano industriale sulla base di regole certe e durature. Con l’insediamento del nuovo governo di centro destra vedremo quale sarà l’evoluzione della questione. Ricordiamo però che Giorgia Meloni, nell’ormai lontano 2015, attaccava il Governo Renzi e chiedeva a gran voce: no all’apertura di nuove slot e videolottery, divieto assoluto di pubblicità per il gioco d’azzardo e incentivi fiscali per chi decide di non installare slot e video lottery. Come si muoverà ora che ha pieno potere decisionale?

 

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