Kazakihstan. Presidente “sparate per uccidere”. 26 morti e 3mila arresti. I complimenti del dittatore Xi Jinping

AgenPress – Il presidente del Kazakhstan, Kassym-Jomart Tokayev, ha dichiarato oggi che l’ordine è stato per lo più ristabilito nel Paese, dopo giorni di disordini senza precedenti. “Le forze dell’ordine stanno lavorando duramente. L’ordine costituzionale è stato per lo più ripristinato in tutte le regioni”, ha detto Tokayev in un comunicato aggiungendo che le operazioni di sicurezza continueranno “fino alla distruzione totale dei militanti”.

Secondo il ministero dell’Interno kazako, stamattina erano oltre 3mila le persone finite in manette, mentre 26 manifestanti sono stati uccisi dal fuoco delle forze di sicurezza che, da parte loro, contano altre 18 vittime e 748 feriti. Una vera e propria guerriglia alimentata anche dall’ordine del capo dello Stato ad aprire il fuoco sui manifestanti e a sparare per uccidere quelli che ha definito “terroristi” e “militanti” manovrati da “agenti stranieri”.

Il presidente ha respinto oggi ogni ipotesi di mediazione per mettere fine alle violenze nel Paese e ha promesso “l’eliminazione” di quelli che ha definito “i banditi armati” accusati di aver istigato le manifestazioni violente. Tokayev ha aggiunto di avere autorizzato la polizia ad aprire il fuoco “senza avvertimento”.

“Ci sono stati dall’estero appelli alle parti a negoziare per una soluzione pacifica ai problemi – ha detto Tokayev in un discorso televisivo alla nazione -. Che sciocchezza! Come si può negoziare con criminali e assassini?”. Secondo il presidente, infatti, i disordini sono stati provocati da “20.000 banditi” che hanno preso d’assalto Almaty, la ex capitale e più grande città del Paese.

Con Tokayev si è complimentato Xi Jinping in un messaggio verbale elogiando l’adozione delle “misure forti” contro i manifestanti come “altamente responsabili”. “Hai preso misure energiche in un momento critico, hai rapidamente calmato la situazione, mostrato la responsabilità e l’impegno di uno statista altamente responsabile verso il Paese e il popolo”.  Xi ha condannato la “rivoluzione colorata” delle “forze straniere”, promettendo “il necessario sostegno”.

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