Istat: vendite marzo, 0% su mese, +5,8% su anno. Unc: Paese fermo. Italiani costretti a cura dimagrante

AgenPress. Secondo i dati Istat resi noti oggi, a marzo le vendite in valore al dettaglio sono stabili rispetto al mese precedente e salgono del 5,8% su base annua.

“Il Paese è fermo. Nonostante l’inflazione sia sempre al galoppo, le vendite in valore restano al palo. Ancora più preoccupanti i dati depurati dall’effetto ottico dei prezzi. Prosegue la cura dimagrante degli italiani. Una dieta forzata dovuta ai prezzi lunari, rincari che ora sono ingiustificati, frutto di speculazioni belle e buone. Le vendite alimentari in volume precipitano del 4,9% su marzo 2022. Traducendo in euro questa diminuzione di volumi consumati, si può stimare che le spese alimentari sono scese in media di 276 euro a famiglia a prezzi del 2021” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

Secondo lo studio dell’associazione, se le vendite alimentari in volume scendono del 4,9% su marzo 2022, rispetto a marzo 2021 crollano del 10,8%, -7,7% su marzo 2020, mese già di pandemia.

Volume delle vendite del commercio fisso al dettaglio (dati grezzi)

  Alimentare Non alimentare Totale
Dif Mar 23 – Mar 20 -7,7 63,5 22,4
Dif Mar 23 – Mar 21 -10,8 8,9 -0,6
Dif Mar 23 – Mar 22 -4,9 -1,3 -2,9

Fonte: UNC su elaborazione dati Istat

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