AgenPress – La polizia iraniana ha arrestato “739 rivoltosi, tra cui 60 donne” nella sola provincia di Guilan durante le proteste dell’ultima settimana in seguito alla morte della 22/enne curda Mahsa Amini mentre era sotto la custodia della polizia morale che l’aveva arrestata perché non indossava correttamente il velo. Lo ha riferito sabato l’agenzia di stampa Tasnim citando il generale Azizollah Maleki, capo della polizia della provincia di Guilan, nel nord dell’Iran.
Gli studenti di diverse università, tra cui quella di Teheran, hanno continuato a radunarsi anche oggi. Le manifestazioni si tengono nel primo giorno di apertura delle università e delle scuole, mentre il governo ha annunciato che le lezioni universitarie si terranno online per almeno due settimane.
Centinaia di curdi iracheni e iraniani hanno manifestato oggi a Erbil, nel Kurdistan iracheno, per denunciare “il regime iraniano” e la “repressione”. Un fotografo della France presse ha riferito che circa 300 manifestanti, uomini e donne, hanno scandito in curdo, davanti agli uffici delle Nazioni Unite a Erbil, “Donne, vita, libertà” e “Abbasso la dittatura”. Alcuni hanno bruciato una bandiera iraniana. Su un cartello la scritta: “Jhina, un esempio di vita, la scintilla della rivolta”, in riferimento al nome curdo di Mahsa Amini, 22 anni. Originaria del Kurdistan iraniano, nell’Iran nord-occidentale al confine con l’Iraq, Mahsa era stata arrestata il 13 settembre.