AgenPress.Ā āSulla situazione in Iran si ĆØ discusso a lungo, anche prima della crisi e delle rivolte iniziate a settembre; alcuni di noi da tempo denunciavano le gravi colpe del regime. Forse, parte del sangue che ĆØ stato versato poteva essere risparmiato e indubbiamente ĆØ solo grazie al sacrificio di tante donne e uomini coraggiosi se lāEuropa sta cominciando a reagire. Il caso dellāesecuzione di Alireza Akbari ĆØ gravissimo, ma spero che il mese prossimo non si debba ripetere in Parlamento Europeo lo stesso tipo di dibattito con la sola differenza dellāaggiornamento del numero delle vittime, perchĆ© la gravitĆ della situazione merita interventi decisi! Oltre al sangue versato c’ĆØ il tema di altre violazioni commesse da Teheran, come il cyber-attacco verso un paese europeo, lāAlbania, e la fornitura di droni alla Russia.
E cosƬ, in un contesto in cui le sanzioni da parte delle Istituzioni Europee sono ancora troppo timide, dobbiamo, invece, passare al sostegno concreto di chi lotta contro il regime del Presidente Raisi e smetterla con atteggiamenti ambigui in Ue, come la difesa ostinata e senza senso dellāaccordo sul nucleare del 2015, ritenuto da molti Ā – e non solo oltreoceano – ormai inapplicabile e inadeguato, non fosse altro perchĆ© non possiamo assolutamente permetterci di concedere a un regime sanguinario come quello dellāIran lo status di potenza atomica. Inserire il Corpo delle guardie della rivoluzione islamica tra le organizzazioni terroristiche ĆØ un passo in avanti, sebbene simbolico, nella giusta direzione. Ma dallāUe ci aspettiamo un impegno piĆ¹ forte, concreto e deciso contro il regime di Teheranā.
CosƬ Marco Campomenosi, capo delegazione della Lega al Parlamento Europeo, componente della delegazione per i rapporti con l’Iran.