Intercettazioni, Sisto (Vicemin. Giustizia): “Nessuno intende indebolire le indagini, serve un equilibrio tra i diritti costituzionali”

AgenPress. Francesco Paolo Sisto, vice ministro della Giustizia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi e Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.

Sull’utilizzo delle intercettazioni. “Nessuno intende indebolire le indagini, nessuno intende privare le indagini di un supporto di indagine importante. Ci sono però una serie di abusi nella diffusione delle intercettazioni che inducono a pensare che qualcosa debba essere cambiato. Si può continuare a indagare solo con intercettazioni e trojan? E’ uno strumento molto invasivo che deve fare i conti con la Costituzione, che vede la presunzione di non colpevolezza fino a sentenza definitiva, un articolo 15 che tutela la privacy, poi c’è il diritto alle indagini e quello di cronaca.

Questi beni costituzionali devono essere in perfetto equilibrio, in questi anni l’equilibrio non c’è stato perché il diritto di cronaca è stato molto spesso pervasivo del diritto alla riservatezza sulla base di intercettazioni che non meritavano la pubblicazione in quanto poi si sono rivelate ininfluenti. Il governo vuole aprire una riflessione su questo punto: è possibile provare ad evitare questo tiro a segno su cittadini incolpevoli che rovina le vite delle persone? Questa aggressione alla normalità alla vita dei cittadini deve trovare una riflessione, le modalità di questa riflessione le stiamo valutando.

Oggi il Ministero della Giustizia non ha nessun tavolo aperto, non ha nessuna soluzione, invita solo alla riflessione. Distinguiamo la riservatezza delle captazioni rilevanti, che è un dovere. Attenzione però, ci sono strumenti invasivi come il trojan che vanno di per sé commisurati con la riservatezza, se uno strumento è troppo invasivo rispetto alla gravità del fatto, è uno strumento che viola l’articolo 15. Se è legittimo utilizzare le intercettazioni ambientali e telefoniche anche per i reati comuni, mi chiedo se invece uno strumento iper invasivo come il trojan sia di per sé giustificato per i reati comuni. La scelta di Nordio come ministro della Giustizia ha l’obiettivo di ripristinare l’equilibrio tra beni costituzionali”.

Secondo l’opposizione Meloni ci ha messo un po’ a difendere Nordio. “Carlo Nordio ha principi molto solidi, è una persona di grande cultura e levatura. Da parte di tutta la coalizione c’è grande vicinanza a Carlo Nordio. A me sembra che il tentativo di riportare il processo penale nell’alveo della Costituzionale non debba avere appartenenza. Da parte dell’opposizione invece non mi sembra vi sia questa adesione a costituzionalizzare il processo penale”.

 

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