Inchiesta Covid, Pregliasco: “L’importante è che non si faccia una caccia alle streghe”

AgenPress. Fabrizio Pregliasco, virologo e docente all’Università di di Milano, è intervenuto nella trasmissione “Italia città aperta” condotta da Roberta Feliziani in onda su Cusano Italia Tv.

Riguardo al fatto che il piano pandemico non fosse aggiornato. “Il piano pandemico era rivolto all’influenza, pensavamo di fronteggiare un altro virus influenzale dopo quello del 2009, di sicuro siamo arrivati con la guardia bassa perché tutti gli episodi di questo ultimo secolo: nel 2003 la Sars-cov 1, nel 2005 l’aviaria, nel 2009 il virus H1N1 e poi Ebola, ci avevano fatto pensare che saremmo riusciti a contenere queste emergenza. Di fatto però questo virus ha travolto tutti, anche nazioni come l’Inghilterra che avevano aggiornato il piano pandemico e addirittura avevano fatto delle esercitazioni organizzative alla fine hanno fatto come noi.  Questo virus ha travalicato le possibilità di gestione. Il piano pandemico non è un manuale di gestione”.

Sull’inchiesta di Bergamo. “Non ci si poteva immaginare quello che sarebbe successo, le prime fasi sono state le più difficili, come correre in autostrada a luci spente. I politici hanno dovuto prendere scelte difficili. A fronte di carenza d’informazioni, noi non dobbiamo massacrare la classe politica. In quei momenti non avevamo chiarezza, non c’era certezza. All’inizio non c’erano abbastanza mascherine. Ogni pandemia è diversa dalle altre. Le mascherine servono e servivano. L’aspetto positivo della magistratura è raccogliere informazioni. A Bergamo si dà per scontato che 3 giorni di anticipo nel lockdown sarebbero stati importanti: è schizofrenica questa cosa. Non c’entra che nel CTS ci fosse un ginecologo: questo è opinabile, ma non è questo che ha fatto la differenza. La diffusione del virus è stata uguale in tutto il mondo. Quando la Cina ha lasciato andare il freno, è tornato quello che noi avevamo vissuto. Se c’è una colpa è che la Cina non ha dato informazioni tempestive. L’origine naturale del virus è quella più plausibile”.

Lei non si trova d’accordo con l’istituzione della commissione d’inchiesta al Parlamento? “L’importante è che questa inchiesta non sia una caccia alle streghe e una resa dei conti rispetto ad alcuni partiti che erano all’opposizione, che magari ogni tanto davano un colpo a destra e uno a sinistra rispetto alle scelte del governo e che a posteriori vogliono in termini politici arrivare ad un confronto che non è utile rispetto alla necessità di una pacificazione. In Inghilterra invece che commissioni parlamentari hanno raccolto una serie di dati, nell’ottica di prepararsi. Le persone anziane sono state lasciate più a rischio. Tutti i politici sono in difficoltà per delle scelte che hanno causato la morte delle persone”.

La pandemia ha mostrato tutte le fragilità, nel suo ospedale è ripresa la vita affannosa? “Sì ma con persone che sono stanche. Sono state messe in evidenza le lacune. La sanità costa l’8% del PIL ed è un privilegio che il nostro sistema garantisca cure a tutti. Dobbiamo tenere conto di ciò che il nostro SSN ci fornisce”.

Schlein come la vede? “Io ero un indipendente nella lista di Maiorino. Ora dobbiamo osservare ciò che farà, è importante avere una leadership dell’opposizione per poter contribuire in termini positivi. Ben venga questa ventata di novità. Vediamo. C’è una variabilità dell’elettorato micidiale che vede il nuovo ma poi lo massacra in breve”.

Quali sono le urgenze nel suo ospedale? “Abbiamo carenza di personale infermieristico ed è l’elemento cruciale per il futuro, oltre che l’organizzazione dei medici: il pronto soccorso, la riabilitazione vengono snobbate per la non convenienza della carriera dei singoli. La nostra legge dice che è lo Stato a doversi occupare della salute dei cittadini. Questo avviene in Italia e in Inghilterra. La Svezia è stata più libera, anche nell’approccio al Covid, più pragmatica”.

C’è qualcuno che dice che questa pandemia non sarà la prima né l’ultima, se dovesse accadere lei parteciperebbe al CTS? “Sicuramente. Le pandemie ci sono sempre state, quando la densità di popolazione è troppo alta il virus fa quest’operazione. Sicuramente avverrà di nuovo. Tutto quello che succede adesso vediamolo in quest’ottica. È comprensibile la richiesta di risarcimento per capire cosa è successo”.

Advertising

Potrebbe Interessarti

Ultime Notizie