Inchiesta Covid Bergamo, Avv. Locati: “Almeno 4 mila vittime avrebbero potuto essere risparmiate”

AgenPress. “Si poteva evitare sicuramente che morissero migliaia di persone, almeno 4 mila persone avrebbero potuto essere risparmiate considerando i dati sulle morti rispetto agli anni precedenti.

La sottovalutazione non è terminata a Codogno, né ad Alzano lombardo, perché abbiamo assistito alle campagne “Bergamo non si ferma”, con dichiarazioni del 27 febbraio 2020 dagli esponenti di regione Lombardia che parlavano di apertivi e aperture. Poi il piano pandemico, è stato fatto il copia e incolla di quello del 2006.

Il 5 gennaio 2020 l’OMS ha dato il primo allarme dicendo: ci sarà un nuovo virus, tenetevi pronti. Noi non abbiamo fatto nulla per cercare di prepararci, non abbiamo fatto scorte di mascherine, di camici. Abbiamo cercato di capire istituendo una task force, ma a cosa è servita? Codogno è stata chiusa al primo caso dichiarato di covid il 21 febbraio.

La procura di Bergamo ha avuto il coraggio di analizzare fino in fondo e non fermarsi a nomi altisonanti che ricoprivano ruoli importanti a livello sanitario. La procura di Bergamo ha dato tutte le risposte alle domande di tutti i familiari”.

Così Consuelo Locati, coordinatrice del team di legali che assiste i familiari delle vittime del Covid a Bergamo, è intervenuta nella trasmissione “L’imprenditore e gli altri” condotta da Stefano Bandecchi su Cusano Italia Tv.

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