In Messico la macellazione dei cavalli avviene in modo crudele e illegale +++ Video

In Italia vengono macellati più cavalli che in tutta l’Unione europea  circa 25mila solo nel 2021


AgenPress. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), ogni anno in Messico vengono uccisi circa 579.983 cavalli, senza contare quelli uccisi clandestinamente. Animal Equality rilascia oggi, per la prima volta in Italia, immagini scioccanti che mostrano le terribili violenze perpetrate sui cavalli durante la macellazione.

Le immagini sono state raccolte dal team investigativo di Animal Equality attraverso un’indagine sotto copertura condotta in un macello situato ad Arriaga, nello Stato messicano del Chiapas, che non dichiara di macellare cavalli al proprio interno. Nel rapporto presentato al Senasica – l’ente messicano per il Servizio nazionale per la salute, la sicurezza e la qualità agroalimentare – si afferma infatti che nello stabilimento vengono macellati solo bovini.

Le immagini e i video raccolti documentano pratiche non conformi alla normativa messicana relativa ai metodi di macellazione di animali domestici e selvatici, obbligatori su tutto il territorio nazionale. In particolare, dai ritrovamenti emerge che:

  • I cavalli malati o malnutriti sono così esausti da non potersi alzare e gli operatori, per costringerli a spostarsi, li picchiano con bastoni o li trascinano appendendoli a catene di metallo che li soffocano;
  • Gli operatori usano pungoli elettrici sui cavalli provocando loro scosse elettriche su varie parti sensibili del corpo, come le orecchie, per stordirli, il tutto in presenza di acqua e dopo averli bagnati abbondantemente. Si tratta tuttavia di una pratica vietata su questi animali;
  • Prima di essere uccisi, i cavalli vengono storditi senza la supervisione di un medico veterinario, il che fa sì che gli animali vengano colpiti più volte, subendo in alcuni casi anche scosse elettriche;
  • Contrariamente da quanto previsto dalla normativa messicana, la morte di questi animali non avviene entro il limite di 30 secondi dallo stordimento, provocando ai cavalli sofferenza e agonia ulteriori.

Il Messico è il secondo produttore di carne equina al mondo dopo la Cina ed è uno tra i maggiori esportatori globali. La vendita di questa carne per il consumo umano sul mercato interno è tuttavia fonte di preoccupazione. La carne di cavallo viene infatti venduta come carne di manzo a causa della mancanza di trasparenza nell’etichettatura. Inoltre, come evidenziato da uno studio condotto nel 2015 dall’Università Nazionale Autonoma del Messico (UNAM), la carne di cavallo in Messico ha un elevato contenuto di clenbuterolo – un farmaco veterinario dannoso per l’uomo e quindi non consentito su animali destinati al consumo. A causa di questo farmaco, la carne di cavallo costituisce dunque un rischio per la salute pubblica.

Dal momento che in Messico non esistono aziende che allevano cavalli per il consumo umano, la maggior parte di essi proviene dal circo e dal settore delle corsa ippica, dove agli animali vengono somministrate sostanze non adatte al consumo umano. Poiché non soddisfano i requisiti sanitari, molti di questi animali vengono inoltre uccisi in macelli clandestini. Altri cavalli arrivano in Messico dopo lunghi viaggi attraverso gli Stati Uniti, dove la loro macellazione è stata vietata ed è stata presentata un’iniziativa per impedirne il commercio.

Nel 2013, il Senato messicano aveva già espresso la propria preoccupazione a vari enti pubblici sullo stato sanitario dei cavalli che vengono uccisi, e probabilmente consumati, nel Paese. È giunto il momento che il governo messicano affronti questo problema per porre fine agli abusi sugli animali e garantire il rispetto delle norme che li tutelano.

A fronte delle immagini raccolte, Animal Equality ha sporto denuncia per i maltrattamenti documentati alle autorità competenti dello Stato messicano del Chiapas, l’unico Stato in cui il reato di maltrattamento di animali non è regolamentato per legge.

Pur essendo considerati animali da compagnia in molti Paesi, i cavalli vengono ancora  trattati come merce nel commercio globale, soffrendo non solo nei macelli ma anche nei trasporti a lunga distanza tra i Paesi in cui vengono allevati e macellati. In Italia, dove vengono macellati più cavalli che in tutta l’Unione europeacirca 25mila solo nel 2021 – e dove il consumo della loro carne è il più alto in Europa, quasi la metà di questi animali viene importata attraverso viaggi infernali dalla Polonia, dalla Francia o dalla Spagna.

“È inaccettabile che pratiche così crudeli e violente contro i cavalli come quelle documentate in Messico avvengano con l’omissione e il permesso da parte delle autorità. La scienza e le nostre immagini lo dimostrano chiaramente: gli animali sono esseri senzienti che soffrono a causa dei maltrattamenti ricevuti. Come società abbiamo la responsabilità di proteggere i cavalli e tutti gli altri animali sfruttati dall’industria alimentare ponendo fine a queste pratiche ingiuste”, afferma Alice Trombetta, Direttrice Esecutiva di Animal Equality Italia.

LINK VIDEO: https://bit.ly/3gQorSb 

Advertising

Potrebbe Interessarti

Ultime Notizie