In Italia il tasso di minori in povertà assoluta è quasi triplicato. Forte impatto sui percorsi educativi

AgenPress. Negli ultimi 10 anni, in Italia il tasso di minori in povertà assoluta è quasi triplicato, raggiungendo il picco del 14,2% (quasi 1,4 milioni di minori). La povertà economica delle famiglie ha un forte impatto anche sui percorsi educativi di bambine, bambini e adolescenti.

Nel nostro Paese, infatti, la spesa delle famiglie per l’istruzione è in media molto bassa ed in diminuzione negli ultimi anni, in particolare nei quintili più poveri della popolazione e nelle regioni del Sud.

La forbice nei consumi educativi tra le famiglie di diverse condizioni economiche si allarga nelle regioni del Nord, dove a fronte di una quota di spesa destinata all’istruzione pari allo 0,6% del totale tra le famiglie in condizioni economiche più deprivate, tale valore raggiunge il 2,2% per quelle più abbienti, come emerge dalle elaborazioni su dati ISTAT.

Il tema della crescita delle diseguaglianze educative si lega anche all’aumento dell’inflazione degli ultimi due anni, che ha generato un aumento dei prezzi al consumo soprattutto per i beni alimentari e i prodotti energetici.

Dai dati, risulta evidente che gli aumenti dei prezzi di alcuni beni e servizi hanno determinato un cambiamento in alcune voci di spesa delle famiglie, indicando un aumento delle disuguaglianze educative.

Ad esempio, nel Mezzogiorno le famiglie con minore capacità di spesa hanno ridotto la quota destinata ai prodotti alimentari (passata dal 33% al 31,5%) e aumentato quella destinata alle spese dell’abitazione (dal 39,5% al 41,2%), mentre la quota destinata all’istruzione, che era già la più bassa nel 2020, è diminuita ulteriormente nel 2021, passando dallo 0,5% del totale allo 0,37%.

Anche le famiglie meno abbienti nel Nord del Paese hanno ridotto la quota della spesa per l’istruzione, che è passata dall’1,06% del totale allo 0,57%.

La povertà materiale incide anche sull’apprendimento dei più piccoli ed è spesso una delle cause determinanti dell’abbandono precoce dei percorsi scolastici. Come emerge dai dati Invalsi, c’è, infatti, una forte correlazione tra condizioni di povertà familiare e mancato raggiungimento di livelli di apprendimento adeguati.

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