In Italia 1 studente universitario su 10 rinuncia agli studi

AgenPress. In Italia il numero di studenti universitari che decidono di abbandonare il percorso di studi è tornato ad aumentare tanto da relegare il Bel Paese in penultima posizione, tra gli Stati europei, per numero di laureati nella fascia 30-34 anni. Una situazione che, unita al preoccupante calo delle immatricolazioni registrato nel 2022, evidenzia le numerose criticità dell’attuale sistema accademico.

Tasso di abbandono al 12%: tutte le cause

Negli ultimi 20 anni l’Italia ha destinato progressivamente sempre meno risorse a scuola e università; non è un caso quindi che il report di Unimpresa dipinga una situazione piuttosto preoccupante, caratterizzata da un tasso di abbandono degli studi universitari risalito, dopo il Covid, al 12% e che al Sud arriva a toccare il 15%.

Le cause di un dato così negativo vanno ricercate nella scuola secondaria di secondo grado e nella mancanza di adeguati programmi di orientamento; una scelta sbagliata o frettolosa del percorso di studi post maturità può far insorgere nello studente universitario frustrazione e insoddisfazione già nei primi semestri accademici.

Un altro aspetto critico è indubbiamente la distribuzione degli appelli d’esame, spesso troppo frequenti e che sottopongono lo studente a uno spropositato carico di lavoro. Per ultimo, ma non meno importante, troviamo il peso economico di cui si deve far carico lo studente o la sua famiglia; un impegno finanziario ritenuto spesso troppo oneroso e non adeguatamente mitigato dagli aiuti statali.

A riprova della progressiva riduzione degli investimenti pubblici nell’università c’è anche il dato delle immatricolazioni che segna un meno 3% nel 2022.

Aumentano le iscrizioni online

Nonostante i numerosi campanelli d’allarme, il Miur registra anche dei segnali positivi in controtendenza; primo fra tutti le oltre 17mila immatricolazioni ai corsi di laurea online rilevati tra il 2020 e il 2021. Sempre più studenti scelgono quindi le università telematiche che permettono un percorso di studi economicamente meno gravoso rispetto agli atenei “fisici”, dimostrandosi delle alternative altrettanto valide. Siti come AteneiOnline.it mettono a disposizione risorse informative per chiunque voglia reperire informazioni attendibili e dettagliate sul percorso accademico più adatto alle proprie aspirazioni.

Per scegliere può essere utile anche tenere conto degli sbocchi lavorativi e, secondo Anpal e Unioncamere, le lauree che offrono maggiori opportunità lavorative sono quelle dell’area medico-sanitaria e quelle del settore ingegneristico. Il rapporto di Almalaurea 2022 segnala informatica, ingegneria industriale, architettura ed economia tra le migliori Lauree triennali per trovare lavoro, sottolineando anche che quelle del settore ingegneristico, scientifico e chimico-farmaceutico posso dare accesso ai migliori stipendi una volta terminato il percorso di studi.

 

 

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