Il duca di York Andrea nella bufera. Epstein pagò la sua accusatrice 500.000 dollari per non denunciare

AgenPress – Il principe Andrea, terzogenito della regina Elisabetta è coinvolto nella vicenda dello scandalo sessuale connesso alla frequentazione del defunto miliardario pedofilo americano Jeffrey Epstein.

Il duca di York, in attesa oggi di sapere se la giustizia americana intenda accettare o meno la richiesta dei suoi legali di archiviare la causa civile intentata contro di lui da Veronica Giuffre, una delle presunte vittime minorenni del giro messo su a suo tempo da Epstein a beneficio proprio e di tanti amici vip, rischia secondo la stampa britannica d’essere escluso definitivamente da ogni ruolo pubblico dalla famiglia reale (se non prosciolto) dopo essere stato giĂ  sospeso nei mesi scorsi in seguito all’esplosione del caso.

Jeffrey Epstein ha pagato 500.000 dollari all’accusatrice del principe Andrea tramite un patteggiamento nel 2009. E questo accordo secondo i legali del duca di York vieta a Virginia Giuffre, una delle presunte vittime minorenni del milionario morto suicida in carcere, di procedere con la sua nuova azione legale civile che chiama in causa proprio il figlio della regina Elisabetta. Nel patteggiamento pubblicato Andrea non è nominato esplicitamente.

Il patteggiamento fra Epstein e Giuffre è stato reso noto nell’ambito dell’azione legale civile avviata dalla donna contro il duca di York a cui Epstein l’avrebbe concessa per abusi sessuali.

I legali del principe Andrea ritengono che l’accordo vieti a Giuffre di fare causa contro il figlio della regina Elisabetta in quanto il documento firmato dalla donna fa riferimento anche a “chiunque altra persona o entitĂ ” che avrebbe potuto essere un potenziale imputato. Lo scorso ottobre proprio i legali del duca di York avevano messo in evidenza come il patteggiamento avesse schermato Epstein e molti altri da tutte le accuse. “Per evitare di essere trascinato in future dispute legali, Epstein aveva negoziato un accordo che – avevano spiegato – copriva le altre persone identificate da Giuffre come potenziali target di altre azioni legali a prescindere dal loro merito”.

 

 

 

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