Governo. In manovra quota 103 per le pensioni, stretta sul Reddito di cittadinanza, flat tax e tregua fiscale

AgenPress – Sarà una manovra da 30-32 miliardi quella che approderà oggi in Consiglio dei ministri, una legge di bilancio “attenta a famiglie e imprese, con particolare attenzione ai redditi bassi”, secondo la premier Giorgia Meloni. Sul tavolo del governo, secondo quando emerso dal vertice di maggioranza del 18 novembre scorso, Quota 103 per le pensioni, flat tax estesa, stretta sul Reddito di cittadinanza.

Per le pensioni la formula trovata per superare la legge Fornero è “41+ 62”, una soluzione ponte, spiega il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon (Lega), per dedicare l’anno prossimo a mettere in piedi una “riforma pensionistica complessiva” insieme alle parti sociali.   Sulla flat tax resterebbe confermato l’aumento della soglia (da 65 a 85mila euro) per autonomi e partite Iva, mentre sembra perdere quota l’ipotesi di introdurre anche una flat tax incrementale.

A proposito di ‘tregua fiscale‘, invece, rimarrebbe l’azzeramento delle cartelle sotto i mille euro, mentre è accantonato lo scudo fiscale per i capitali all’estero. Per le famiglie si pensa ad incrementare l’assegno unico e ad un intervento sui congedi parentali. Dopo la green web tax sulle consegne spunta la tassa sui giochi, ma l’ipotesi non trova ancora conferme.

Sicura invece la rimodulazione degli extraprofitti, anche se manca ancora la soluzione definitiva. L’idea è di basare il calcolo sugli utili e di alzare la tassa dal 25%: si studia una forchetta tra il 30 e il 33% e la scelta dipenderebbe dalla decisione che verrà presa sul taglio dell’Iva. E in vista dell’aumento da gennaio delle multe il leader della Lega Matteo Salvini (il cui obiettivo dichiarato è far tornare il suo partito “prima forza del Paese”) spinge per bloccarlo cercando ulteriori margini proprio nella legge di Bilancio. “C’è assolutamente accordo su tutta la manovra – dice Salvini – stiamo lavorando anche su altri dettagli. Se riuscissimo ad azzerare l’Iva sui beni di prima necessità e infanzia sarebbe un bel segnale”.  E sui rapporti nella maggioranza il ministro dei  Trasporti e delle infrastrutture assicura: “Con Giorgia e con Silvio governeremo d’amore e d’accordo per i prossimi  cinque anni, non un minuto di meno”.

Chiusa la polemica sul bonus matrimoni, con la precisazione del governo – “quella del bonus per i matrimoni in chiesa è una proposta di iniziativa parlamentare e non è allo studio del governo” – la Lega tiene il punto sulle riforme e incalza sul tema dell’ Autonomia differenziata, su cui nelle ultime settimane tanto FdI che altri esponenti del centrodestra hanno espresso dubbi: “Penso che abbia fatto più il ministro Calderoli in questi 28 giorni che gli ultimi due governi in carica. Questo sarà il governo buono – sottolinea Salvini – e la legislatura buona. L’importante è che non ci siano ‘no’ pregiudiziali” perché “l’autonomia conviene a tutti, nessuno ci perde neanche un euro e si liberano risorse e potenzialità dei territori. Penso soprattutto alle Regioni del Sud – conclude – che potrebbero gestire i temi dell’energia e dei beni culturali”.

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