Fabi. Con aumento tassi della Bce prestiti e mutui più cari. Più 65% per quelli variabili

AgenPress – Quanti sono i mutui erogati dalle banche italiane? E a quanto ammonta il credito al consumo? Quante sono le famiglie indebitate? E come sono cambiate le rate dei vari tipi di finanziamento alla luce dell’aumento del costo del denaro dalla Banca centrale europea al 3,5% degli scorsi mesi?

Lo ricorda la Fabi, la federazione autonoma bancari italiani, che calcola: le famiglie indebitate, in Italia, sono 6,8 milioni, pari a circa il 25% del totale: di queste, 3 milioni e mezzo hanno un mutuo per l’acquisto di una casa.

Dopo la riunione della Bce di oggi che ha deliberato un nuovo aumento di un quarto di punto percentuale, portando il tasso base al 3,75%, ecco alcuni dati e previsioni su come è cambiato il credito alle famiglie del nostro Paese e come potrebbero evolvere i tassi d’interesse. Con questo ennesimo rialzo del costo del denaro, saranno inevitabili ulteriori innalzamenti dei tassi d’interesse su tutti i tipi di finanziamento.
Le famiglie indebitate, in Italia, sono 6,8 milioni, pari a circa il 25% del totale: di queste, 3
milioni e mezzo hanno un mutuo per l’acquisto di una casa.

Nel corso del 2022, i tassi di interesse sui prestiti sono notevolmente aumentati e nuovi
incrementi sono inevitabili con il costo del denaro ulteriormente aumentato al 3,75 per
cento. Comprare un’automobile a rate, per esempio un modello da 25.000 euro, potrebbe
costare, nel caso di un finanziamento decennale a un tasso del 12,7%, oltre 8.200 euro in
più rispetto al 2021.
Per quanto riguarda i nuovi mutui, le rate di quelli a tasso fisso sono destinate a raddoppiare, mentre per quelli a tasso variabile il “rimborso” mensile dovrebbe salire del 50-60%.

Più nel dettaglio, per un mutuo a tasso fisso da 200.000 euro di 25 anni (il tasso medio applicato dalle banche potrebbe essere nettamente superiore al 5%), la rata mensile sarà di 1.218 euro; per un prestito da 100.000 euro, sempre di 25 anni, col tasso al 5,1%, la rata mensile sarà, invece, di 597 euro. Quanto ai vecchi mutui, invece, nessuna differenza per quelli a tasso fisso, mentre le rate di quelli a tasso variabile hanno subito aumenti fino al 65%.

Le rate dei vecchi mutui a tasso fisso, cioè quelli erogati fino alla fine del 2021 / inizio 2022,
non cambiano e resteranno intatte fino al termine del piano di rimborso.
• Le rate dei vecchi mutui a tasso variabile sono cresciute in media del 65%: vuol dire che chi pagava una rata di circa 500 euro al mese, oggi paga, al mese, 825 euro ovvero 325 euro in più; è molto probabile che, alla luce della decisione di oggi, le rate dei vecchi mutui a tasso variabile possano salire ancora.
• I nuovi mutui a tasso fisso sono passati da un interesse medio di circa 1,8% anche oltre il 5%
con le rate mensili che, pertanto, possono risultare, sulla base delle offerte delle banche,
anche più che raddoppiate.
• I nuovi mutui a tasso variabile potrebbero arrivare, a breve, in media, verso il 6% dallo 0,6% di fine 2021: vuol dire che per un prestito da 150.000 euro della durata di 20 anni la rata mensile sarà di 1.090 euro, ben 325 euro in più (+63,9%) rispetto a quella che si sarebbe ottenuta un anno fa ovvero 665 euro.

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