Energie rinnovabili. L’UE raggiunge un accordo sulla Direttiva, obiettivo del 42,5% entro il 2030

AgenPress  – L’idrogeno prodotto da energia nucleare fa parte dell’accordo Ue sulle rinnovabili raggiunto nella notte tra il Parlamento europeo e gli Stati membri. Parigi ha ottenuto che l’energia atomica sia conteggiata per la decarbonizzazione dell’industria, tuttavia – ha precisato l’eurodeputato tedesco Markus Pieper a guida dei negoziati – vi sono “forti limiti”. Il compromesso prevede che il 42% dell’idrogeno provenga da combustibili rinnovabili di origine non biologica entro il 2030 e il 60% entro il 2035. I Paesi potranno comunque coprire il 20% di queste quote usando la produzione nucleare a determinate condizioni.

Lo ‘sconto’ del 20% sull’idrogeno rinnovabile tramite la produzione da nucleare può essere ottenuto se si verificano due condizioni: se lo Stato membro che vuole usare l’atomo è in linea con l’obiettivo generale sulle energie rinnovabili vincolante dell’Ue; e se la quota di idrogeno da combustibili fossili consumata nel Paese non è superiore al 23% nel 2030 e al 20% nel 2035.

I Paesi dell’UE possono integrare questo obiettivo con “un’ulteriore 2,5% che consente di raggiungere il 45%”, aggiunge la dichiarazione.

Ciò significa raddoppiare la quota pulita nel mix energetico dell’UE, che attualmente è pari al 22,1%, secondo le statistiche dell’UE.

La direttiva rivista aggiunge anche obiettivi per gli edifici e cerca di accelerare i processi di autorizzazione per i progetti eolici e solari, con l’introduzione di “aree di accelerazione” dedicate alle rinnovabili.

“Sono contento di avercela fatta”, ha dichiarato Markus Pieper, un deputato conservatore tedesco, che ha guidato la delegazione del Parlamento europeo nel trilogo.

“Non solo aumenteremo la quota di energie rinnovabili al 42,5%, ma accelereremo anche in modo sostanziale i processi di autorizzazione e di rilascio dei permessi per gli impianti di energia rinnovabile. È un buon giorno per la transizione energetica dell’Europa”, ha dichiarato Pieper.

L’accordo chiude i negoziati sui principali elementi del pacchetto clima dell’UE “Fit for 55”, presentato nel luglio 2021, che mira a raggiungere una riduzione netta del 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030.

Prima di diventare legge, l’accordo politico deve ancora essere formalmente ratificato dai due colegislatori dell’UE: il Parlamento europeo e il Consiglio dell’UE, che rappresentano i 27 Stati membri del blocco. Di solito si tratta di una formalità.

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